Via libera dal ministero dell’Agricoltura al finanziamento di due importanti progetti, esecutivi e immediatamente cantierabili, proposti dal Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale, per il miglioramento e l’estendimento della rete irrigua nei territori di Samassi, Sanluri, Musei, San Giovanni e il Primo comprensorio. Con la recente pubblicazione della graduatoria, nella quale il Cbsm si è posizionata prima e decima per i due progetti finanziati, su oltre 300 presentati a livello nazionale, arriverà il finanziamento di 6 milioni di euro (3 milioni per ciascuno dei due progetti). Nella graduatoria stilata dal Ministero sono presenti anche altri 3 progetti presentati dal Cbsm (il primo dei quali in 24ª posizione), non finanziabili al momento perché, come da legge nazionale, ogni Consorzio può ottenere fondi solo per due progetti.
Sanluri-Samassi. È il primo arrivato al vertice della graduatoria Mipaaf (derivata dal riparto dei fondi della Legge 178/2020), ritenuto dunque il più virtuoso, per la realizzazione di una condotta di collegamento tra il sub-ripartitore a Sanluri e la condotta del Distretto A di Samassi. Il progetto prevede la realizzazione di un collegamento tra due distretti utile all’efficientamento e all’ottimizzazione della gestione irrigua consortile che potrà mettere in connessione due territori agricoli molto importanti per due città vocate, tra le altre, alle coltivazioni del carciofo, pomodoro, cereali e ortive. Il progetto permetterà di migliorare l’erogazione e la pressione dell’acqua in uno dei territori che ha la maggior richiesta di acqua di tutto il territorio servito dal Consorzio, per una percentuale che arriva a circa il 50% di superficie utilizzata, rispetto a quella utilizzabile, ovvero il doppio rispetto alla media consortile e regionale.
Musei-Primo Comprensorio. Il secondo progetto finanziato è arrivato decimo in graduatoria e prevede interventi nel territorio tra Musei, San Giovanni ed il Primo comprensorio e permetterà di estendere e migliorare la funzionalità della rete irrigua. Il nuovo sistema idrico previsto nel progetto connetterà, infatti, i due distretti irrigui del sistema dell’alto Cixerri permettendo di servire molte aziende agricole e agropastorali presenti nel territorio interessato. Il sistema progettato, inoltre, consentirà di ridurre il consumo di energia per il sollevamento dell’acqua da pozzi e cisterne delle aziende servite, con conseguenti ricadute positive per la tutela ambientale e lotta ai cambiamenti climatici. A questo intervento si aggiunge il finanziamento di 2 milioni di euro assegnato al Consorzio dalla Giunta su proposta dell’assessorato dei Lavori pubblici, con la delibera dello scorso 25 ottobre, per le opere idrauliche ed elettromeccaniche a servizio dell’impianto di sollevamento di Uta-Nord. Attraverso questo intervento sarà possibile integrare le portate derivate nel distretto irriguo del Cixerri, con le risorse dell’omonimo invaso.
«Si tratta di un primo, importante, passo per la definizione di due progetti esecutivi e immediatamente che mirano a migliorare l’offerta di acqua e il servizio in importanti territori serviti dal Consorzio – commenta il presidente del Cbsm, Efisio Perra – siamo orgogliosi che il ministero abbia riconosciuto il valore dei progetti che abbiamo presentato, premiando il grande lavoro fatto per proporre questi programmi che vanno anche nella direzione dell’efficientamento delle condotte, utile a limitare ancora di più la dispersione di acqua.»
Per il presidente del Consorzio, c’è anche «l’auspicio che vista l’importanza delle altre tre progettualità proposte dal Consorzio, ma che non sono rientrate nel finanziamento per via della legislazione vigente, possano essere recuperate in una fase successiva, permettendo di proseguire nel percorso di ammodernamento e adeguamento delle nostre infrastrutture – conclude Efisio Perra – in ogni caso l’intervento del ministero certifica che, come sistema dei Consorzi di Bonifica, stiamo dimostrando grande capacità progettuale che garantisce rispetto dei tempi e atti a soddisfare le esigenze che hanno le aziende agricole del Sud Sardegna».