Nella seduta di questa mattina il Comitato istituzionale d’ambito dell’Egas ha deliberato il riconoscimento della gestione autonoma del Servizio idrico integrato per il comune di Modolo.
Il provvedimento conclude un percorso di confronti avviato negli ultimi anni tra l’Egas e l’ente locale che chiedeva il riconoscimento della gestione esistente, svolta in maniera autonoma, così come previsto dalla normativa per i comuni in possesso di specifici requisiti.
Il Codice dell’ambiente e la normativa regionale prevedono infatti, tra l’altro, che gli enti locali possano gestire autonomamente il servizio quando – come nel caso di Modolo – si tratti di comuni montani con popolazione inferiore ai mille abitanti nei quali la gestione del servizio risponda a ben definite condizioni.
Per Modolo l’Egas ha accertato la sussistenza delle caratteristiche previste dalla normativa, così è stato possibile procedere al riconoscimento e alla salvaguardia della gestione autonoma.
«Dopo Santu Lussurgiu, Modolo è un altro comune della Sardegna a ottenere il via libera alla gestione autonoma del servizio idrico – dice il presidente dell’Egas, Fabio Albieri -. Questa forma di tutela è una priorità del Comitato istituzionale d’ambito che nel prossimo futuro valuterà anche le richieste provenienti da altri comuni.»
Attualmente sono 23 i comuni sardi che non hanno aderito alla gestione unica affidata ad Abbanoa e per i quali l’Egas ha avviato il procedimento per verificare se sussistono le condizioni per gestire il servizio idrico in autonomia. Si tratta di: Aggius, Anela, Arzana, Bessude, Bonarcado, Bottida, Bultei, Burgos, Cheremule, Esplorlatu, Fluminimaggiore, Gadoni, Lotzorai, Nuxis, Olzai, Paulilatino, Perfugas, San Vero Milis, Serramanna, Seui, Tertenia, Teulada, Villagrande Strisaili.
E’ in avanzato stato d’attuazione, invece, la richiesta del comune di Capoterra di entrare nel perimetro d’ambito gestito da Abbanoa. Richiesta presentata anche dai comuni di Burcei e Sant’Anna Arresi.