Un preziosissimo secondo posto agli ultimi Campionati Italiani di Cross. E’ il recente traguardo raggiunto da Cristina Sonedda, 52 anni, sposata e madre di due ragazzi, Niccolò di 20 anni e Sara di 16, in Poste Italiane dal 1992 che, dopo aver svolto diversi ruoli in provincia di Nuoro, di Oristano e nel Sud Sardegna, dal 2021 è Coordinatore Commerciale dell’Azienda per la Sardegna.
La passione della corsa la accompagna da sempre, parallelamente alla sua crescita professionale. E’ attualmente tesserata con la società Cagliari Atletica, con la quale ha conquistato, lo scorso 13 marzo a Trieste, il secondo gradino del podio nella categoria F45 della 4 x 2 chilometri, assieme alle sue compagne di squadra Elisabetta Orrù, Simonetta Pili e Luisa Manigas.
Gli inizi e la passione. «Fin da piccola ho sempre avuto la passione per la corsa – commenta Cristina Sonedda – anche se nel mio paese allora non c’erano vere e proprie società sportive. Ho iniziato la preparazione atletica a circa 10 anni grazie ad un illuminato allenatore di calcio che ha dedicato molto del suo tempo libero ai bambini e alle bambine sfruttando gli spazi dell’oratorio. Da ragazza la passione mi ha portata a frequentare l’Isef e poi a collaborare con diverse palestre e società sportive. Poi, come spesso accade, la famiglia e i figli hanno preso il sopravvento e ho dovuto parzialmente interrompere queste attività. Ho poi ripreso a correre in un momento difficile della mia vita, e la corsa mi ha permesso di superare un brutto problema di salute in famiglia. Mi ha dato le energie positive per non perdermi e darmi la forza da trasferire agli altri. Grazie poi a mia cugina Francesca mi sono avvicinata nuovamente alle gare e alla società sportiva alla quale sono iscritta. Grazie poi al mio allenatore che mi segue da 9 mesi sono riuscita anche a migliorare i miei personali su distanze come 3.000m – 5.000m (bronzo agli italiani 2021 a Rieti) 10.000m e mezza maratona. Fino alla staffetta di sabato che ci ha regalato l’argento.»
L’importanza del lavoro, la corsa e il loro legame. «Il mio lavoro in Poste Italiane – prosegue Cristina Sonedda – mi dà la giusta sicurezza, la stabilità, mai scontata, e la flessibilità per poter praticare in serenità la mia passione. Così come nella corsa, anche nel lavoro ci sono tanti traguardi da raggiungere, spesso sfidanti, e che necessitano di determinazione e sacrifici. Praticare la corsa mi consente di liberarmi dello stress quotidiano e di ricaricare le energie, che poi vengono utilizzate a beneficio del mio lavoro. Apprezzo il mio lavoro perché, così come la corsa, è molto dinamico e mi permette di sviluppare tanta progettualità nell’organizzazione delle azioni commerciali. Credo che svolgere un lavoro che ti piace ti consenta di realizzarti non solo come professionista ma anche come donna. Poste Italiane è molto attenta e sensibile alle esigenze delle madri lavoratrici e ho avuto supporto dall’Azienda non solo dopo la nascita dei miei figli, ma anche in un momento difficile che ha riguardato la salute di mia figlia.»
La squadra e il sacrificio. «Quando pratichi uno sport o svolgi un lavoro – dice ancora Cristina Sonedda – ci sono dei momenti in cui ti rendi conto che alcuni traguardi, da solo, sono irraggiungibili. Sei consapevole però che il tuo contributo è fondamentale. Far parte di un team significa questo e funziona un po’; come nel caso del corpo umano: ogni organo, grande o piccolo che sia, è chiamato a funzionare al meglio e nessuno e meno importante di un altro. Allo stesso modo, sia nel lavoro che nella corsa, tutti devono fare al meglio la loro parte. E in ambedue gli ambiti, il sacrificio è quello sforzo in più che ogni giorno sei chiamato a sostenere, che ti consente di superare i vari ostacoli fino al risultato finale. Ci si riesce solo attraverso l’ottimizzazione del tempo: significa svegliarsi prestissimo la mattina per riuscire a fare tutto e bene.»
L’emozione provata a Trieste e la consapevolezza che lo sport non ha età. «Ho provato una gioia immensa – conclude la coordinatrice – e mi sono resa conto che non esiste un’età per realizzare i propri sogni. Quando hanno annunciato la posizione raggiunta dalla mia squadra ho gioito in tutti i modi. Questo significa che non dobbiamo mai pensare che gli adulti non possano sognare e, soprattutto, alla nostra età di certo non dobbiamo sentirci “vecchi”. Determinazione per me significa non mollare mai!»