“Scioperiamo l’8 marzo perché siamo seriamente preoccupati per il futuro di Enel, delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori.»
Lo ha detto il segretario nazionale del settore elettrico di UGL Chimici, Michele Rizzi.
«Le paventate ulteriori esternalizzazioni, le ricadute della decarbonizzazione in termini occupazionali (dirette e indirette), l’introduzione dell’orario sfalsato per gli operativi della rete, le incertezze circa il rinnovo delle concessioni per l’idroelettrico, l’eccesso di flessibilità e razionalizzazioni, l’assenza di politiche per il ricambio generazionale, non ci lasciano altra via se non quella dello sciopero nazionale», ha aggiunto Michele Rizzi -. Abbiamo rilevato, poi, alcune dissonanze tra ciò che Enel dice e quel che fa. L’Azienda continua a puntare sulla mobilità elettrica, nonostante le grandi case automobilistiche ed il mercato la snobbino. Enel afferma di voler aumentare la propria clientela, ma – di fatto – non propone offerte realmente vantaggiose ai consumatori. Inoltre, nonostante l’urgenza di limitare le emissioni di CO2, Enel sembra intenzionata a ridurre le giornate di smart work, benché siano evidenti i vantaggi, come il risparmio, l’impatto su trasporti e clima, i maggiori tempi di connessione e produttività.»
«Scioperiamo – ha concluso il rappresentante nazionale di UGL Chimici – per palesare il nostro dissenso verso tali scelte e per indurre l’Azienda a riflessioni più accurate, con l’auspicio di nuove rimodulazioni.»