Dopo l’annuncio fatto stamane dalle organizzazioni sindacali CGI, CISL e UIL e dalla RSU della Portovesme srl, della fermata della linea zinco e del mantenimento in attività del solo Waelz per il trattamento dei fumi di acciaieria, la società ha diffuso una nota, nella quale conferma che sta apportando modifiche a livello operativo che rispondono alle difficili condizioni di mercato, a livello di prezzi energetici e termini commerciali, in cui l’impianto si è trovato ad operare, e che le modifiche in questione includono la transizione dell’impianto verso un’attività produttiva basata esclusivamente sul processo Waelz (“Waelz-only”) nel sito di Portoscuso, la chiusura della linea SX e dell’impianto elettrolisi; e l’avvio di una campagna temporanea di produzione di cosiddetta “lega tripla” nel sito di San Gavino.
Di seguito il comunicato integrale della società.
In risposta agli articoli pubblicati dai media, la Portovesme srl, un impianto industriale per la produzione di zinco e piombo operante in Sardegna, di proprietà della Glencore, conferma che sta apportando modifiche a livello operativo. Queste includono:
• la transizione dell’impianto verso un’attività produttiva basata esclusivamente sul processo Waelz (“Waelz-only”) nel sito di Portoscuso;
• la chiusura della linea SX e dell’impianto elettrolisi;
• l’avvio di una campagna temporanea di produzione di cosiddetta “lega tripla” nel sito di San Gavino.
Tali modifiche rispondono alle difficili condizioni di mercato in cui l’impianto si è trovato ad operare, che includono termini commerciali poco vantaggiosi e prezzi energetici elevati in Europa (in particolare, in Italia).
Riteniamo che queste azioni possano essere in grado di favorire un futuro resiliente alla Portovesme s.r.l. La prosecuzione delle attività del Waelz, impianto destinato al recupero dei residui di lavorazione delle acciaierie, oltre a contribuire all’economia circolare, supporta lo sviluppo di una filiera dell’industria dell’acciaio e dei metalli non ferrosi più efficiente.
Sempre nell’ambito del suo impegno verso un contributo in materia di economia circolare, Glencore continua a portare avanti uno studio uno studio sul recupero e sulla raffinazione dei materiali provenienti dalle batterie esauste, presso lo stabilimento di Portovesme.
Siamo consapevoli dell’importanza della Portovesme per il territorio e del contributo che apporta all’economia locale e, pertanto, comprendiamo come questo annuncio possa suscitare preoccupazioni. In ragione di ciò, durante tutto il processo di esecuzione del piano, il management della Portovesme continuerà a dialogare attivamente con i propri dipendenti, i sindacati, le comunità locali, le autorità ed i partner commerciali.