«Governo nazionale e Regione non possono assistere inermi all’abbandono da parte di Eni di abbandonare il sito di Macchiareddu.»
Lo hanno detto ai lavoratori dell’impianto Contivecchi di Macchiareddu i consiglieri regionali dei Riformatori sardi Michele Cossa e Sara Canu, che stamattina si sono recati sul sito per portare la loro solidarietà a quanti sono impegnati nella difesa del posto di lavoro.
«Eni sta andando avanti speditamente nella dismissione del settore del cloro soda senza minimamente tenere conto delle prese di posizione delle istituzioni e delle preoccupazioni dei lavoratori – aggiungono Michele Cossa e Sara Canu -. La cessione del ramo d’azienda tuttavia comporta il serio rischio che la tecnologia del sito venga messa in pericolo o forse spostata presso altri siti produttivi italiani, con la perdita di centinaia di posti di lavoro. Non possiamo dimenticare quanto è avvenuto nel sito ex Caffaro di Brescia, che dopo la sua acquisizione da parte di un operatore privato è stato successivamente abbandonato dallo stesso. Più o meno quanto è avvenuto in precedenza nel sito Eni di Brindisi, quando la multinazionale cedette la produzione MDI al principale concorrente DOW Chemical, con il triste epilogo della successiva chiusura della produzione.»
«È assolutamente necessario perciò che la Regione faccia tutto quanto in suo potere per salvare il sito sardo – concludono Michele Cossa e Sara Canu -. Sono in gioco non solo un grande numero di posti di lavoro ma anche le prospettive di filiere produttive di grandissima importanza per la Sardegna, la cui esistenza dipende dall’impianto cloro-soda Contivecchi, per non parlare delle implicazioni del prezzo di questi prodotti sul ciclo dell’acqua.»