Importante incontro ad Arzachena tra i rappresentanti delle maggiori sigle sindacali della Polizia di Stato e il sindaco Roberto Ragnedda, per affrontare le annose questioni che penalizzano, tra gli altri della Provincia, anche il Commissariato di Porto Cervo, con ricadute negative sulla sicurezza e il controllo del territorio.
«Arzachena è un crocevia di forti interessi economici e, insieme alla Gallura, è motore per lo sviluppo della Sardegna. Basti considerare che, durante l’emergenza Covid dell’estate 2020, almeno 100 sindaci sardi mi hanno contattato per organizzare il rientro a casa dei loro concittadini impegnati qui come lavoratori stagionali», dichiara il primo cittadino.
«Le nostre richieste riguardano in modo diretto i poliziotti, ma le problematiche si riversano sulla comunità. Al Commissariato di Porto Cervo sono attive 15 unità, contro le 45 previste in organico – dichiara il segretario provinciale Siulp Sassari, Massimiliano Pala -. Vogliamo denunciare la questione ormai incancrenita da anni e sensibilizzare l’opinione pubblica perché i cittadini di Arzachena meritano un servizio all’altezza. Rischiamo di mancare nella missione stessa della nostra Istituzione se non vengono assegnati immediatamente nuovi addetti. Forse, la provincia di Sassari soffre di una percezione arcaica del territorio, ma qui le esigenze sono numerose e peculiari visti gli interessi che vi gravitano attorno. Inoltre, abbiamo appreso che, al 90 %, anche la sede di Palau verrà chiusa. La Gallura sta pagando uno scotto troppo alto. Non accetteremo mai queste scelte calate dall’alto che provocano danni per l’intera Gallura. Se c’è chi vuole chiudere i presidi, noi ci batteremo.»
Il segretario regionale Silp-Cgil, Alessandro Cosso ha sottolineato come «Il territorio ha delle specificità particolari. Le connessioni con Olbia e Palau, la presenza di numerosi porti e dell’aeroporto sono elementi che fanno di questo luogo un attrattore per attività criminali organizzate. Senza azioni di prevenzione e monitoraggio nei servizi ordinari, o di operazioni di intelligence costanti, si rischia di perdere il controllo».
Non ultima, la necessità di organizzare le attività quotidiane, come racconta il delegato della direzione Siap, Paolo Mascia: «Si potrebbe tamponare nell’immediato la situazione valutando anche le numerose richieste di mobilità di colleghi che vorrebbero trasferirsi in zona e a cui, invece, non viene data risposta. Gli orali serali e notturni, ad esempio, sono scoperti. Oggi ci troviamo ad avere difficoltà persino nell’organizzazione dei turni pomeridiani».
«Arzachena è un crocevia di forti interessi economici e, insieme alla Gallura, è motore per lo sviluppo della Sardegna. Basti considerare che, durante l’emergenza Covid dell’estate 2020, almeno 100 sindaci sardi mi hanno contattato per organizzare il rientro a casa dei loro concittadini impegnati qui come lavoratori stagionali», dichiara il primo cittadino.
«Le nostre richieste riguardano in modo diretto i poliziotti, ma le problematiche si riversano sulla comunità. Al Commissariato di Porto Cervo sono attive 15 unità, contro le 45 previste in organico – dichiara il segretario provinciale Siulp Sassari, Massimiliano Pala -. Vogliamo denunciare la questione ormai incancrenita da anni e sensibilizzare l’opinione pubblica perché i cittadini di Arzachena meritano un servizio all’altezza. Rischiamo di mancare nella missione stessa della nostra Istituzione se non vengono assegnati immediatamente nuovi addetti. Forse, la provincia di Sassari soffre di una percezione arcaica del territorio, ma qui le esigenze sono numerose e peculiari visti gli interessi che vi gravitano attorno. Inoltre, abbiamo appreso che, al 90 %, anche la sede di Palau verrà chiusa. La Gallura sta pagando uno scotto troppo alto. Non accetteremo mai queste scelte calate dall’alto che provocano danni per l’intera Gallura. Se c’è chi vuole chiudere i presidi, noi ci batteremo.»
Il segretario regionale Silp-Cgil, Alessandro Cosso ha sottolineato come «Il territorio ha delle specificità particolari. Le connessioni con Olbia e Palau, la presenza di numerosi porti e dell’aeroporto sono elementi che fanno di questo luogo un attrattore per attività criminali organizzate. Senza azioni di prevenzione e monitoraggio nei servizi ordinari, o di operazioni di intelligence costanti, si rischia di perdere il controllo».
Non ultima, la necessità di organizzare le attività quotidiane, come racconta il delegato della direzione Siap, Paolo Mascia: «Si potrebbe tamponare nell’immediato la situazione valutando anche le numerose richieste di mobilità di colleghi che vorrebbero trasferirsi in zona e a cui, invece, non viene data risposta. Gli orali serali e notturni, ad esempio, sono scoperti. Oggi ci troviamo ad avere difficoltà persino nell’organizzazione dei turni pomeridiani».
Antonio Caria