Sono 2.852 le imprese digitali in Sardegna, piccole e grandi realtà che elaborano dati, offrono servizi hosting, creano e gestiscono portali, realizzano software e sviluppano application, garantiscono consulenza informatica e digitale e commerciano on line. Soprattutto combattono gli hacker, proteggendo i sistemi informatici dal cybercrime. Di queste sono 440 le realtà artigiane che producono economia e danno lavoro a migliaia di persone, soprattutto giovani, e i cui servizi sono apprezzati anche a livello internazionale.
La dinamica delle imprese digitali, è stata rilevata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, su fonte UnionCamere e Infocamere, che ha comparato la nati-mortalità delle imprese digitali tra il 2018 e il 2019.
«Questi dati hanno una doppia “faccia” – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – quelli positivi delle 2.800 realtà che crescono e quelli, purtroppo negativi, delle imprese artigiane che arretrano, segnale di come queste abbiano necessità di un forte sostegno. In ogni caso, tanti imprenditori 4.0 hanno saputo cogliere e sviluppare le opportunità dell’innovazione. Ognuna di queste aziende – aggiunge Antonio Matzutzi – ha una visione di cosa accadrà nel futuro, perché insita in loro vi è una forte propensione alla curiosità, studio di come ottenere il risultato fino alla realizzazione dell’idea con la prototipazione, ma soprattutto il sogno del riscatto anche economico abbinato alla cultura del bello e del rispetto ambientale.»
Nell’Isola le aziende registrate alla fine dello scorso anno, come detto, sono state quasi 3mila, cresciute del 1,9% rispetto all’anno precedente e del 4,7% rispetto all’inizio del 2017. L’artigianato, con le sue 440 attività, ha registrato una pesante contrazione sia nel triennio 2017-2019 (-8,9%), sia nell’ultimo anno (-2.7%).
A livello provinciale, ben 1.569 realtà, cresciute dello 0,8% nell’ultimo anno, operano nella vecchia provincia di Cagliari, di cui 191 artigiane. A Sassari sono 850 (185 artigiane), cresciute del 4,2% negli ultimi 12 mesi. Segue Nuoro con 266 attività (48 artigiane) con incremento dell’1,1% rispetto al 2018. Chiude Oristano con 167 (solo 16 le artigiane) e un incremento del 3,1%, condizione data ancora dalla non funzionalità dell’Albo Artigiani della provincia.
«La progressiva digitalizzazione dell’economia italiana e sarda rafforzata dagli investimenti e incentivi sull’Impresa 4.0 – sottolinea il presidente di Confartigianato Sardegna – ha creato numerose opportunità di crescita per un settore, come quelle delle imprese digitali, che per tanto tempo non era riuscito a emergere. Queste realtà, inoltre, trasformano i processi tradizionali immaginando i processi del futuro, per migliorarli e offrire un’esperienza, su prodotti e servizi, unica e, prima di oggi, inimmaginabile.»
E con la digitalizzazione sempre più diffusa crescono anche i rischi per la sicurezza e la privacy come dimostra la crescita mondiale del cybercrime. Sebbene la percezione dei rischi legati ai crimini informatici nel nostro Paese sia ancora molto bassa, negli ultimi anni si è assistito ad una crescita molto significativa del numero di imprese che offrono strumenti e servizi per combattere questa nuova minaccia.
Secondo i dati Unioncamere-InfoCamere sui dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio del 2019, in Sardegna, su questo campo, operano 77 imprese, cresciute di 58 unità rispetto al 2017, impiegando direttamente 236 addetti. Sulla sicurezza informatica, le imprese sarde specializzate hanno prodotto un controvalore di 5milioni e 500mila euro.
«Questa particolare condizione di “isola digitale” – conclude Antonio Matzuzi . potrà riportare la Sardegna ad essere un polo tecnologico altamente attrattivo dove le migliori menti mondiali saranno attratte per ricreare quel forte habitat che si stava già creando negli anni 90 grazie a pochi e che oggi è anche la base culturale per la quale la Sardegna ha una forte base di competenze digitali rispetto ad altre regioni.»
Sempre secondo Unioncamere-InfoCamere, tra la fine del 2017 e i primi tre mesi del 2019 le imprese italiane che offrono servizi nel campo della sicurezza informatica o della cyber-security sono aumentate di oltre il 300%, passando da poco meno di 700 a oltre 2.800 unità. Non solo nuove aziende ma anche realtà esistenti che, negli ultimi 18 mesi, hanno fatto ingresso nel comparto rivedendo la descrizione della propria attività prevalente. A questo “balzo” nel numero degli operatori ha fatto eco un aumento ancora più marcato (quattro volte) nel numero degli addetti, passati nello stesso periodo da 5.600 a 23.300 unità, con una media di 8 addetti per azienda al 31 marzo di quest’anno.
La concentrazione più elevata di “custodi digitali” si registra nel Lazio, dove al 31 marzo scorso avevano sede 634 imprese (il 23% del totale) e sempre il Lazio si aggiudica la fetta più consistente della crescita assoluta del periodo (468 imprese in più tra 2017 e marzo 2019, il 22% dell’intero saldo nazionale). A seguire in entrambe le classifiche c’è la Lombardia (con 492 imprese residenti alla fine di marzo ed un aumento di 371 aziende dal 2017). A seguire Campania, Sicilia e Puglia si segnalano come le regioni più sensibili al tema della sicurezza informatica e del contrasto professionale al cyber-crime.