Il “Sindacato nazionale autonomo forestali” ha minacciato lo stato d’agitazione se non saranno prese immediate soluzioni da parte dei vertici di Forestas, in merito alle condizioni di lavoro dei nuclei operanti sul fuoco in Sardegna.
Si parla di «troppe falle nei parametri di sicurezza, a partire dal numero di operatori per singola squadra, giudicato insufficiente, fino all’elevata età media dei lavoratori che si avvicina paurosamente ai sessant’anni». La denuncia arriva in piena campagna antincendio.
«Già il 27 luglio era stata inoltrata da parte nostra la richiesta di un tavolo urgente con i vertici di Forestas per ridiscutere i parametri di sicurezza dei nuclei – afferma l’esponente sindacale Gianvito Marongiu –. Siamo gli invisibili del fuoco e, pur operando quotidianamente in prima linea, non esistiamo per l’opinione pubblica se non quando ci lasciamo la pelle.»
Il riferimento è alla recente scomparsa di un autista forestale in forze al servizio territoriale di Lanusei, deceduto il 25 luglio dopo una giornata campale combattuta senza sosta sul fronte del fuoco.
Secondo lo Snaf, questo è uno dei punti critici sui quali occorre porre rimedio tempestivamente: «Il carico eccessivo delle operazioni di spegnimento e bonifica grava su due sole unità per squadra, ne consegue che l’allontanamento in solitaria di un singolo operatore dal mezzo botte, nelle fasi di spegnimento, nella stesura e l’utilizzo della linea manichette, senza essere coadiuvati da altri colleghi – asserisce la nota – risulta eccessivamente rischioso».
«Gli operatori trascorrono i turni di lavoro con temperature che quotidianamente superano trentacinque gradi, spesso senza locali idonei, senza aria condizionata e, talvolta, con mezzi obsoleti e vedette fatiscenti, come talvolta sono fatiscenti le postazioni d’attesa dei nuclei operativi a terra, composte pressoché da baracche – ribadisce il segretario territoriale dell’Ogliastra, Mauro Puddu -. Nonostante la nostra richiesta di incontro urgente alla direzione generale di Forestas, in cui abbiamo esposto tutte le criticità, ancora non è stata fissata una data per un tavolo di discussione.»
L’invito è quello ad aprire il prima possibile l’accesso ai turnover con la tempestiva assunzione di personale giovane e qualificato, in modo tale da ripristinare le postazioni e le vedette dove lo richieda il Prai.
Antonio Caria