I segretari della Uila Uil Gaia Garau e di Confederdia Osvaldo Ibba hanno chiesto l’intervento del presidente della Regione Autonoma della Sardegnaper risolvere la vertenza dei lavoratori dell’Associazione Regionale Allevatori della Sardegna (ARAS).
«Mancano solo dieci giorni alla fine di un’epoca fondamentale per la zootecnia sarda. Gli agronomi, i veterinari, gli agrotecnici, il personale del laboratorio di Oristano e le figure amministrative che hanno accompagnato il settore negli ultimi trent’anni riceveranno un amaro dono per Natale: il licenziamento collettivo e la cessazione della loro attività – hanno scritto Gaia Garau e Osvaldo Ibba al presidente della Regione -. Non sono bastate due leggi regionali, l’appoggio unanime di più legislature consiliari e l’autorevole intervento di un tavolo interministeriale. Nel mese di novembre ci avete garantito l’imminente applicazione della L.R 47/2019 che prevede il trasferimento del personale e delle funzioni all’Agenzia LAORE, ma ad oggi la procedura resta incompleta. Mancherebbero alcuni atti necessari, che non sono stati firmati.»
«E’ fortemente irresponsabile rinviare ancora la positiva conclusione di questa vertenza. Duecentocinquanta famiglie aspettano da un decennio l’applicazione della prima norma votata dal Consiglio regionale – hanno aggiunto Gaia Garau e Osvaldo Ibba -. Chi ha dedicato alla crescita del settore la propria vita professionale, ha ricevuto fino ad ora solo sterili complimenti sulla qualità del lavoro svolto e sull’abnegazione nel portarlo a termine nonostante tutto. Vogliamo inoltre porre alla Sua attenzione le drammatiche ripercussioni sulle aziende zootecniche, che dal prossimo gennaio subiranno la mancanza del controllo sulla salubrità delle produzioni lattiero casearie, con possibili nefaste conseguenze sulla salute pubblica e sulla commercializzazione dei prodotti, con l’agevolazione della concorrenza extra-regionale.»
«Chiediamo il suo autorevole intervento, Presidente, affinché si faccia chiarezza su tale ritardo e per far sì che la procedura di assunzione da parte della Regione possa finalmente, essere portata a compimento. Glielo chiediamo a nome di questi lavoratori, da strenui difensori del nostro settore e soprattutto da sardi, gridando a gran voce la nostra preoccupazione condivisa dai produttori primari, dai consorzi di tutela e in generale da tutti gli attori di questa fondamentale parte dell’economia e della vita sociale della Sardegna – hanno concluso i segretari di Uila Uil e Confederdia – La politica deve assumersi questa responsabilità perché il mondo della campagna non dimentica.»