Per la nostra rubrica “A colloquio con…”, abbiamo posto alcune domande ad Annalisa Mele, consigliera regionale della Lega.
Il suo giudizio, sino a questo momento, sull’operato della Giunta Solinas.
«Positivo. In due anni, di cui in uno i si è concentrati sulla pandemia, sono state apportate importanti riforme, a partire da quella sanitaria. Abbiamo approvato la proposta di legge (a mia prima firma) per la contrattazione separata del Cfva attesa da 30 anni. Ora la contrattazione del Cfva è diventata singola area rispetto al resto del personale della regione per valorizzare le specificità del corpo; con successivo provvedimento è stato finanziato l’adeguamento delle funzioni. Stabilizzati i lavoratori Forestas che da 30 anni avevano il contratto a tempo determinato. Cospicue risorse per per tutti i lavoratori e le imprese, ne ricordo qualcuno: Fondo Resisto per le grandi, medie, piccole e micro imprese; Fondi Bei, prestiti agevolati per imprese, contributi per molteplici categorie, bonus per lavoratori turistici stagionali, sostegno per il comparto ippico, per la mitilicoltura, per gli ambulanti. Attivato il corso di formazione dei medici 118 (Corso Met) che non veniva effettuato da 15 anni. Banditi a dicembre 2019 62 concorsi per personale sanitario ed amministrativo, e a proposito, invito a chi lo mette continuamente in dubbio di andare a verificare sul sito di Ats. Sono state impegnate importanti risorse per aumentare le ore della specialistica ambulatoriale.»
Gestione della pandemia: è stato fatto tutto il possibile o si poteva fare di più?
«Si è fatto tutto il possibile e, se siamo oggi l’unica regione Italiana, ma anche del resto d’Europa, in zona bianca, è frutto della buona gestione. Certo, se fossimo partiti da diverse condizioni, magari il risultato lo si sarebbe ottenuto in minor tempo e, soprattutto, avremo gestito con meno criticità le problematiche non Covid. Purtroppo, quando è arrivata la pandemia, il sistema sanitario era al collasso, in tutti gli ospedali e sul territorio servizi ridotti per la grave carenze di tutte le figure sanitarie e di quelle amministrative, pressoché assente il servizio di prevenzione/igiene pubblica sul territorio. Abbiamo subito iniziato a lavorare per risolvere le grandi criticità (bandendo concorsi, attivando il corso Met, aumentando le ore per l’abbattimento delle liste d’attesa) ma poi è arrivata la pandemia e su di essa abbiamo concentrato tutte le energie per fronteggiarla al meglio. Abbiamo attivato campagne di screening , proceduto con le vaccinazioni che procedono con i tempi di approvvigionamento dei vaccini. Siamo all’ultimo posto per il numero di positivi per 100mila abitanti (4,3) e così pure per il numero di positivi per 100 tamponi, a fronte per esempio della Calabria che ne ha 13,41. Abbiamo un numero di ricoverati in terapia intensiva di 1,24, rispetto per esempio all’Umbria che ne ha 8,96. Tutto ciò sicuramente frutto della buona gestione dell’assessorato e grazie al grande lavoro di tutto il personale che lavora nel sistema sanitario. Buona gestione che ci è stata riconosciuta anche da importanti testate giornalistiche europee. Vorrei però sottolineare che non abbassiamo la guardia, azione di buon senso le riaperture graduali, dobbiamo tutti comportarci con responsabilità se vogliamo che questo risultato rimanga stabile.»
Lei arriva dall’oristanese: a suo modo di vedere, quale è la situazione sanitaria nel territorio?
«Come ho detto prima abbiamo trovato lo sfacelo, in nome del risparmio sconsiderato, zero turnover del personale, depositi farmaceutici pressoché vuoti e, in particolare modo ad Oristano, sia per la politica sanitaria regionale, sia per l’asservimento dei consiglieri territoriali dell’allora maggioranza. Per esempio oncoematologia mai riconosciuta dalla giunta Pigliaru, responsabili di strutture che agivano come vassalli facendo scappare i professionisti, direzione sanitaria allo sbando. Tutti i reparti al limite della sopravvivenza Dove era chi ora manifesta e accusa per le gravi criticità che abbiamo? Dobbiamo ringraziare tutti gli operatori sanitari perché nella pandemia non si sono risparmiati, nonostante si partisse già da condizioni estreme. Ora l’oncoematologia è in accreditamento, abbiamo dovuto revisionare la rete ospedaliera. I concorsi (di cui si mette in dubbio l’esistenza, invito a verificare sul sito Ats), anche se a rilento, si stanno espletando. Abbiamo bandito la manifestazione di interesse per avere almeno i facenti funzioni di diversi reparti in attesa dei concorsi. Attendiamo che Ats invii Professionisti nei vari reparti. Per quanto riguarda appunto il personale, mi è veramente incomprensibile come Ats possa acconsentire a trasferimenti da reparti che versano in grave criticità verso Ospedali dove gli organici non sono in carenza come per alcuni esempi avvenuto per anestesisti, farmacisti. Non capisco perché Ats per gli screening abbia “saltato” Oristano, dopo Ogliastra e Nuoro si è passati al Medio Campidano. Abbiamo vaccinato tutti coloro che operano in campo sanitario. Sta per partire la vaccinazione a tappeto degli over 80.»
Un suo giudizio sull’ultima Finanziaria appena approvata.
«La finanziaria tecnica si è resa necessaria per liberare risorse per la continuità territoriale aerea e per immettere le risorse per i dispositivi per i diabetici.»
Vicenda Giganti di Mont’è Prama: il suo punto di vista.
«Per quanto riguarda i Giganti di Mont’è Prama ribadisco che i reperti archeologici rinvenuti debbano essere restaurati in loco, d’altronde è stato fatto tempo fa un restauro in loco dal centro di restauro Li Punti. Il concetto però che voglio esprimere è che ogni territorio in cui si debbano rinvenire reperti archeologici debba essere messo nelle condizioni di tenerli in loco e di farne eventualmente il restauro che diventerebbe importante attrattore per i turisti»
Antonio Caria