Per la rubrica a colloquio con… abbiamo sentito la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Carla Cuccu, alla quale abbiamo posto alcune domande sull’attualità politica regionale.
Non possiamo che partire con la notizia dell’approvazione della riforma sanitaria: un suo giudizio.
«Questa riforma sanitaria nasce dall’esigenza di tamponare allo sfacelo delle scelte fatte dalla giunta precedente e ripristinare un sistema sanitario efficiente. Ci trova d’accordo sulla volontà di territorializzare i differenti servizi e prestazioni sanitarie e nell’aver previsto l’abolizione dell’Ats individuando una centrale unica per gli acquisti, in quanto punti programmatici anche del nostro programma elettorale regionale M5S. Tuttavia, a parer nostro, continua a non essere stato messo al centro della programmazione il cittadino, a tutt’oggi disorientato e privato dei servizi sanitari essenziali. Non si fa menzione alla necessaria riorganizzazione della sanità mentale e riabilitativa; mentre, le patologie tempo dipendenti parrebbero essere state archiviate.»
«Questa riforma sanitaria nasce dall’esigenza di tamponare allo sfacelo delle scelte fatte dalla giunta precedente e ripristinare un sistema sanitario efficiente. Ci trova d’accordo sulla volontà di territorializzare i differenti servizi e prestazioni sanitarie e nell’aver previsto l’abolizione dell’Ats individuando una centrale unica per gli acquisti, in quanto punti programmatici anche del nostro programma elettorale regionale M5S. Tuttavia, a parer nostro, continua a non essere stato messo al centro della programmazione il cittadino, a tutt’oggi disorientato e privato dei servizi sanitari essenziali. Non si fa menzione alla necessaria riorganizzazione della sanità mentale e riabilitativa; mentre, le patologie tempo dipendenti parrebbero essere state archiviate.»
Aumentano i contagi da Coronavirus. Cosa deve fare la Regione Sardegna in previsione di un’eventuale seconda ondata?
«Sicuramente, potenziare il sistema dei controlli in ingresso ed all’interno dell’isola; potenziare i presidi ospedalieri e l’assistenza domiciliare. Ritengo necessario promuovere un’efficace campagna mediatica di sensibilizzazione e responsabilizzazione dei cittadini che, senza generare allarmismi, faccia comprendere che è compito di ciascuno di noi non far circolare il virus rispettando il distanziamento sociale, osservando le norme igienico-sanitario, utilizzando i dispositivi di protezione individuali.»
«Sicuramente, potenziare il sistema dei controlli in ingresso ed all’interno dell’isola; potenziare i presidi ospedalieri e l’assistenza domiciliare. Ritengo necessario promuovere un’efficace campagna mediatica di sensibilizzazione e responsabilizzazione dei cittadini che, senza generare allarmismi, faccia comprendere che è compito di ciascuno di noi non far circolare il virus rispettando il distanziamento sociale, osservando le norme igienico-sanitario, utilizzando i dispositivi di protezione individuali.»
Una vicenda che le sta molto a cuore è quella del Parco Geominerario. Lei è stata molto sul trasferimento provvisorio della sede da Iglesias a Carbonia. Ci dica il motivo.
«Sul trasferimento “provvisorio” degli uffici del Parco Geominerario da Iglesias a Carbonia, il mio disappunto nasce dal fatto che spesso si genera una necessità impellente, nel periodo di maggiore distrazione dei cittadini come le ferie, per ottenere cambiamenti di assetti istituzionali privi di senso che in tempi ordinari sarebbe molto difficile ottenere. Al Parco Geominerario il comune di Iglesias, da anni, ha destinato con delibera di Giunta ben 3 siti di rilevante pregio architettonico e storico: Villa Boldetti, Villa Pertusola e Villa Bellavista. Pertanto, ci dispiacerebbe assai se, come accaduto nel passato, con la scusante della temporaneità si legittimasse una definitività che ingenererebbe ripercussioni nefaste per l’intera regione dell’Iglesiente.»
«Sul trasferimento “provvisorio” degli uffici del Parco Geominerario da Iglesias a Carbonia, il mio disappunto nasce dal fatto che spesso si genera una necessità impellente, nel periodo di maggiore distrazione dei cittadini come le ferie, per ottenere cambiamenti di assetti istituzionali privi di senso che in tempi ordinari sarebbe molto difficile ottenere. Al Parco Geominerario il comune di Iglesias, da anni, ha destinato con delibera di Giunta ben 3 siti di rilevante pregio architettonico e storico: Villa Boldetti, Villa Pertusola e Villa Bellavista. Pertanto, ci dispiacerebbe assai se, come accaduto nel passato, con la scusante della temporaneità si legittimasse una definitività che ingenererebbe ripercussioni nefaste per l’intera regione dell’Iglesiente.»
L’oggetto delle sue interrogazioni è stato anche l’ospedale Brotzu di Cagliari.
«Sì, ho seguito tutte le realtà delle strutture sanitarie sarde. Il Brotzu è un’eccellenza nazionale già dal 1993 che ha potenziato e sostenuto il sistema sanitario regionale e nazionale. Occorre mantenerne ed ulteriormente svilupparne l’elevato prestigio qualitativo avendo cura di monitorarne le prestazioni integrandole con immissione di altro personale sanitario e strumentazione sempre più all’avanguardia.»
«Sì, ho seguito tutte le realtà delle strutture sanitarie sarde. Il Brotzu è un’eccellenza nazionale già dal 1993 che ha potenziato e sostenuto il sistema sanitario regionale e nazionale. Occorre mantenerne ed ulteriormente svilupparne l’elevato prestigio qualitativo avendo cura di monitorarne le prestazioni integrandole con immissione di altro personale sanitario e strumentazione sempre più all’avanguardia.»
Un suo pensiero sulla situazione della sanità nell’isola.
«La sanità isolana è agonizzante. Non più in grado di garantire assistenza sanitaria contestualmente all’insorgere del bisogno. Il personale medico, infermieristico, socio sanitario, tecnico, è del tutto svalorizzato e demotivato. Non si può continuare a concepire l’erogazione di servizi sanitari essenziali alla persona come esclusivamente funzionali al raggiungimento di budget aziendali che, purtroppo, hanno dimostrato di trascurare del tutto l’umanizzazione delle cure.»
«La sanità isolana è agonizzante. Non più in grado di garantire assistenza sanitaria contestualmente all’insorgere del bisogno. Il personale medico, infermieristico, socio sanitario, tecnico, è del tutto svalorizzato e demotivato. Non si può continuare a concepire l’erogazione di servizi sanitari essenziali alla persona come esclusivamente funzionali al raggiungimento di budget aziendali che, purtroppo, hanno dimostrato di trascurare del tutto l’umanizzazione delle cure.»
Antonio Caria