Per la rubrica “A colloquio con…”, oggi abbiamo posto alcune domande al presidente del Consiglio regionale, Michele Pais.
Un suo giudizio, sino a questo momento, della Giunta regionale guidata dal presidente Christian Solinas.
«A due anni dall’insediamento del Consiglio regionale e della successiva formazione della compagine governativa di giunta, non possiamo non rimarcare che questa legislatura si caratterizzerà sulle misure, provvedimenti ed interventi straordinari adottati per fronteggiare l’emergenza pandemica, non solo dal punto di vista sanitario ma anche per la capacità di reperire ingenti finanziamenti che sono stati messi a disposizione per arginare la grave crisi economica e sociale di imprese e famiglie sarde maggiormente colpite. La Regione, inoltre, sta predisponendo un ambizioso piano di interventi per utilizzare al meglio le risorse del Recovery Plan, che ci deve vedere protagonisti nella pianificazione nazionale. La Giunta ed il Consiglio regionale non hanno , tuttavia, tralasciato l’importante tema delle riforme istituzionali. E’ stata approvata la riforma sanitaria che, con una governance più organica e capillare, sarà in grado di rispondere al meglio alle esigenze territoriali dei cittadini. Ma anche il testo di riforma degli enti locali che prevede l’istituzione della Città metropolitana di Sassari, che va ad aggiungersi a quella di Cagliari, nonché il riassetto delle nuove province sarde. Istituzioni e presidi sanitari più vicini ai cittadini in un’ottica di decentramento in linea con la politica portata avanti dal presidente Christian Solinas.»
«A due anni dall’insediamento del Consiglio regionale e della successiva formazione della compagine governativa di giunta, non possiamo non rimarcare che questa legislatura si caratterizzerà sulle misure, provvedimenti ed interventi straordinari adottati per fronteggiare l’emergenza pandemica, non solo dal punto di vista sanitario ma anche per la capacità di reperire ingenti finanziamenti che sono stati messi a disposizione per arginare la grave crisi economica e sociale di imprese e famiglie sarde maggiormente colpite. La Regione, inoltre, sta predisponendo un ambizioso piano di interventi per utilizzare al meglio le risorse del Recovery Plan, che ci deve vedere protagonisti nella pianificazione nazionale. La Giunta ed il Consiglio regionale non hanno , tuttavia, tralasciato l’importante tema delle riforme istituzionali. E’ stata approvata la riforma sanitaria che, con una governance più organica e capillare, sarà in grado di rispondere al meglio alle esigenze territoriali dei cittadini. Ma anche il testo di riforma degli enti locali che prevede l’istituzione della Città metropolitana di Sassari, che va ad aggiungersi a quella di Cagliari, nonché il riassetto delle nuove province sarde. Istituzioni e presidi sanitari più vicini ai cittadini in un’ottica di decentramento in linea con la politica portata avanti dal presidente Christian Solinas.»
Anche la Sardegna è stata colpita duramente dalla pandemia, con le annesse criticità legate al sistema sanitario. Secondo lei è stato fatto tutto quello che era nelle possibilità, oppure ci sono state delle carenze?
«Ritengo che da parte della Giunta regionale, dell’Assessore alla Sanità Mario Nieddu e di tutti gli operatori sanitari, a cui va il mio sentito ringraziamento, sia stato fatto il massimo, mettendo in campo quanto poteva essere fatto, in una situazione che ha colto di sorpresa non solo la Sardegna ma tutte le Nazioni del mondo. E’ anche vero che ci siamo trovati ad affrontare l’emergenza pandemica con una Sanità che, come nel resto d’Italia, è stata fortemente destrutturata negli ultimi lustri con una politica di tagli lineari indiscriminati che, nel corso degli anni, ha prodotto chiusura di strutture ospedaliere e conseguente sensibile riduzione di organico. Ora, fortunatamente, si è invertita la rotta, nel senso che la spesa sanitaria non è considerata più una voce di costo su un bilancio ma un investimento sociale per la tutela della salute dei cittadini. Anche grazie al lavoro di prevenzione, tracciamento e campagna di screening di massa che si sta effettuando nei vari territori della Sardegna, da oggi abbiamo raggiunto l’importante traguardo di essere la prima ed unica regione italiana in zona bianca. Un obbiettivo raggiunto anche per la scrupolosa diligenza di tutti i sardi che hanno saputo rispettare le regole, ed in particolar modo le imprese ed attività commerciali che hanno maggiormente sofferto le restrizioni, anche in termini di perdite economiche. Ora l’obbiettivo è mantenere questa conquista, con quei comportamenti che i Sardi hanno dimostrato di aver interiorizzato e con l’impegno delle Istituzioni in un’ottica di controllo degli accessi in Sardegna. La Sardegna è pronta alla ripartenza, senza abbassare la guardia, in sicurezza ed in maniera graduale. Sono fermamente convinto che il Popolo sardo unitariamente riuscirà a vincere anche questa battaglia.»
«Ritengo che da parte della Giunta regionale, dell’Assessore alla Sanità Mario Nieddu e di tutti gli operatori sanitari, a cui va il mio sentito ringraziamento, sia stato fatto il massimo, mettendo in campo quanto poteva essere fatto, in una situazione che ha colto di sorpresa non solo la Sardegna ma tutte le Nazioni del mondo. E’ anche vero che ci siamo trovati ad affrontare l’emergenza pandemica con una Sanità che, come nel resto d’Italia, è stata fortemente destrutturata negli ultimi lustri con una politica di tagli lineari indiscriminati che, nel corso degli anni, ha prodotto chiusura di strutture ospedaliere e conseguente sensibile riduzione di organico. Ora, fortunatamente, si è invertita la rotta, nel senso che la spesa sanitaria non è considerata più una voce di costo su un bilancio ma un investimento sociale per la tutela della salute dei cittadini. Anche grazie al lavoro di prevenzione, tracciamento e campagna di screening di massa che si sta effettuando nei vari territori della Sardegna, da oggi abbiamo raggiunto l’importante traguardo di essere la prima ed unica regione italiana in zona bianca. Un obbiettivo raggiunto anche per la scrupolosa diligenza di tutti i sardi che hanno saputo rispettare le regole, ed in particolar modo le imprese ed attività commerciali che hanno maggiormente sofferto le restrizioni, anche in termini di perdite economiche. Ora l’obbiettivo è mantenere questa conquista, con quei comportamenti che i Sardi hanno dimostrato di aver interiorizzato e con l’impegno delle Istituzioni in un’ottica di controllo degli accessi in Sardegna. La Sardegna è pronta alla ripartenza, senza abbassare la guardia, in sicurezza ed in maniera graduale. Sono fermamente convinto che il Popolo sardo unitariamente riuscirà a vincere anche questa battaglia.»
Nei giorni scorsi è stata approvata la Finanziaria tecnica. Il suo punto di vista.
«Non la definirei tecnica ma snella, caratterizzata da interventi di sostanza, come quelli sulla sanità: su 8,8 miliardi di euro ben 3,7 miliardi sono stati destinati alla sanità e alla tutela della salute, 100 milioni in più rispetto al 2020. Tra gli interventi più condivisi quello per i diabetici, una battaglia di lustri, per l’acquisto dei sensori da braccio per la misurazione della glicemia per tutti i 24mila diabetici in terapia multiniettiva. Tra le altre voci di spesa ci sono le risorse le società sportive: 2,5 milioni a fondo perduto per le società e associazioni iscritte all’Albo regionale, di cui 1,5 milioni per palestre e scuole di danza; un milione di euro per il nuoto; 4,2 milioni per le società dilettantistiche Sarde. Sulla continuità territoriale, quindi sul diritto alla mobilità dei sardi, sono stati stanziati altri 25 milioni di euro.»
«Non la definirei tecnica ma snella, caratterizzata da interventi di sostanza, come quelli sulla sanità: su 8,8 miliardi di euro ben 3,7 miliardi sono stati destinati alla sanità e alla tutela della salute, 100 milioni in più rispetto al 2020. Tra gli interventi più condivisi quello per i diabetici, una battaglia di lustri, per l’acquisto dei sensori da braccio per la misurazione della glicemia per tutti i 24mila diabetici in terapia multiniettiva. Tra le altre voci di spesa ci sono le risorse le società sportive: 2,5 milioni a fondo perduto per le società e associazioni iscritte all’Albo regionale, di cui 1,5 milioni per palestre e scuole di danza; un milione di euro per il nuoto; 4,2 milioni per le società dilettantistiche Sarde. Sulla continuità territoriale, quindi sul diritto alla mobilità dei sardi, sono stati stanziati altri 25 milioni di euro.»
Questione insularità: anche lei ha speso parole importanti a sostegno dell’iniziativa dei Riformatori sardi. Ci saranno novità a breve?
«Non è un tema prerogativa di una forza politica ma di un intero popolo. I Riformatori hanno avuto il merito di alzare l’asticella e questo va riconosciuto, ma la battaglia è trasversale ed ha raccolto l’adesione unanime di tutte le forze politiche e sociali della Sardegna. In quest’ottica rientra anche la vertenza entrate. Il presidente Solinas è riuscito a concludere l’accordo con lo Stato, un’intesa da oltre 2 miliardi a cui si aggiungono altri 78 milioni per i redditi da capitale maturati fuori dall’Isola dal 2010 al 2016. »
Una sua ricetta per combattere la piaga dello spopolamento che sta affliggendo molti piccoli centri dell’isola.
«Ci sono diversi piani di intervento, nazionale, regionale e locale: la lotta allo spopolamento deve essere affrontata in maniera sinergica tra i Comuni che soffrono maggiormente questo fenomeno insieme alla Regione, stabilendo unitariamente una “strategia d’area” da concordare poi con le istituzioni nazionali per il reperimento delle risorse. Tra gli interventi principali certamente il potenziamento dei servizi di trasporto e il potenziamento delle reti digitali. La pandemia ha cambiato modo di lavorare e dato la possibilità alle persone di lasciare le sedi di lavoro e lavorare nelle proprie abitazioni nei centri di origine. Questo ci ha insegnato che non si deve per forza vivere nei grandi hub cittadini ma che si può lavorare da casa senza abbandonare le terre natie. In quest’ottica la Giunta Solinas, ed in particolare l’assessorato regionale agli affari generali con l’assessore Valeria Satta sta investendo molto in questo progetto, diffondendo la banda ultra larga in fibra ottica a 100 mbps anche nei piccoli centri che permetterà anche al più piccolo centro della Sardegna di essere al centro del mondo, al pari di aree maggiormente popolate ed infrastrutturate.»
«Ci sono diversi piani di intervento, nazionale, regionale e locale: la lotta allo spopolamento deve essere affrontata in maniera sinergica tra i Comuni che soffrono maggiormente questo fenomeno insieme alla Regione, stabilendo unitariamente una “strategia d’area” da concordare poi con le istituzioni nazionali per il reperimento delle risorse. Tra gli interventi principali certamente il potenziamento dei servizi di trasporto e il potenziamento delle reti digitali. La pandemia ha cambiato modo di lavorare e dato la possibilità alle persone di lasciare le sedi di lavoro e lavorare nelle proprie abitazioni nei centri di origine. Questo ci ha insegnato che non si deve per forza vivere nei grandi hub cittadini ma che si può lavorare da casa senza abbandonare le terre natie. In quest’ottica la Giunta Solinas, ed in particolare l’assessorato regionale agli affari generali con l’assessore Valeria Satta sta investendo molto in questo progetto, diffondendo la banda ultra larga in fibra ottica a 100 mbps anche nei piccoli centri che permetterà anche al più piccolo centro della Sardegna di essere al centro del mondo, al pari di aree maggiormente popolate ed infrastrutturate.»
Antonio Caria