San Sperate ospiterà, dal 30 maggio al 2 giugno, la settima edizione di “Sant’Arte”, il Festival di arti visive e performative nato da un’idea del compianto Pinuccio Sciola. L’iniziativa, messa in piedi dalla fondaizone dedicata all’artista deceduto alcuni fa, si avvale della direzione artistica di Maria Sciola e della direzione organizzativa di Elisabetta Villani.
«Il tavolo è simbolo di condivisione e dialogo – afferma Tomaso Sciola, vicepresidente della Fondazione – e unisce le persone, sia in casa sia nel lavoro, per mangiare, discutere, raccontare storie e prendere decisioni. Molti progetti sono nati attorno al celebre tavolo nello studio di Pinuccio Sciola, grazie agli amici che lo hanno sempre frequentato. Oggi guardiamo al futuro, adottando le tecnologie più avanzate con l’Archivio digitaleper rendere accessibile l’opera di Sciola e il lavoro di ricerca della Fondazione, senza però trascurare i momenti di convivialità. Il Festival diventa quindi l’occasione per riunire le persone e mostrare quanto abbiamo realizzato, sempre con uno sguardo rivolto al futuro.»
«Il modo in cui Pinuccio Sciola accarezzava le sue pietre incise facendole suonare aveva qualcosa di magico, di atavico – ha detto Maria Delogu, segretaria particolare dell’assessore della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport della Regione Sardegna, Ilaria Portas -. E ora si proietterà verso il futuro, a su benidore, grazie al “Tavolo del futuro”, tema del Festival di quest’anno. Grazie quindi alla Fondazione Sciola che porta avanti l’opera di Pinuccio Sciola che rimarrà per sempre nel novero degli artisti che hanno contribuito a dare lustro alla Sardegna in Europa e nel mondo.»
«E’ particolarmente importante il lavoro per diffondere l’opera di Pinuccio Sciola che, partendo da San Sperate, ha superato tanti confini, rimanendo legato sempre alla sua terra – dice il sindaco di San Sperate, Fabrizio Madeddu -. Il Festival è una importante occasione di approfondimento di tutto quello che ha fatto, e di quello che la Fondazione continua a fare nel suo nome».
Tra gli eventi, la presentazione del volume di Silvano Tagliagambe e Andrea Granitzio, dato alle stampe dalla Fondazione Sciola, e un omaggio a Michela Murgia e Pinuccio Sciola con un’opera che sarà disvelata in via San Sebastiano a San Sperate, mentre a chiudere l’evento sarà la musica di Enzo Favata e Pasquale Mirra.
«Ed ecco che nasce l’Archivio digitale di nostro padre – commenta Maria Sciola, direttrice generale della Fondazione e direttrice artistica del Festival -. Festeggeremo questo passo importante con i suoi grandi amici: da Gloria Campaner a Enzo Favata, da Pasqualino Mirra a Franco Origoni (Fondazione Origoni Steiner) senza dimenticare chi non c’è più. L’eredità che resta è, anche, di una produzione scultorea di per sé accessibile, di tutti e per tutti. Uno dei momenti più emozionanti sarà, in collaborazione con l’ENS Cagliari, la presentazione del documentario in lingua dei segni e del libro illustrato per bambini “Che cosa senti?”»
«Il Giardino Sonoro rappresenta il fulcro vitale delle iniziative della Fondazione – dichiara Chiara Sciola, presidente della Fondazione -. Quest’anno celebriamo l’eredità poliedrica di Pinuccio Sciola attraverso un’ampia gamma di risultati, produzioni e collaborazioni nei diversi ambiti della cultura: dall’editoria al cinema, dai concerti ai videogiochi, passando per laboratori e convegni. Ogni evento è un’opportunità per coinvolgere il pubblico, consolidare la rete di contatti e diffondere arte e bellezza, fedeli allo spirito innovativo di Pinuccio Sciola.»
Antonio Caria