«Il governo nazionale si metta l’anima in pace: le scorie nucleari non arriveranno mai in Sardegna. Qualsiasi decisione che vada nella direzione opposta scatenerà una risposta istituzionale e popolare che non si è mai vista fino ad oggi. Il popolo sardo si è espresso in maniera chiara ed inequivocabile nel referendum del 2011 e quel voto popolare verrà rispettato.»
Lo dichiara in una nota il consigliere regionale del gruppo Cambiamo UDC Antonello Peru.
«L’aver indicato 14 siti in Sardegna tra quelli idonei ad ospitare il deposito di scorie nucleari è già un atto totalmente irrispettoso della volontà dei sardi e purtroppo fa seguito ad una serie di atti e comportamenti del governo che appaiono sempre di più ostili nei confronti della nostra regione e della nostra autonomia – aggiunge Antonello Peru -. Questa volta però sembra davvero che si voglia passare il segno, lasciando quasi intendere che la Sardegna possa essere considerata alla stregua di un territorio nel quale si possa fare e decidere quello che si vuole. Lo abbiamo potuto constatare con le leggi regionali impugnate dal governo nell’ultimo anno, e lo stiamo constatando anche ora con la scelta dei siti idonei ad ospitare le scorie. Non è un caso che da tempo sosteniamo con convinzione la necessità di passare da un sistema che accentra le decisioni a livello statale ad un nuovo e moderno federalismo che dia un reale significato alla nostra autonomia e non ci escluda dai processi decisionali. Il governo ha potestà di scelta riguardo al nostro demanio, incamera le somme per le concessioni e ora pretende anche di imporre le proprie decisioni sui siti dove portare le scorie nucleari.»
«Ed è grave che questo accada con l’inaccettabile e imbarazzante silenzio di tutti quegli esponenti politici, ambientalisti a corrente alternata, pronti a urlare contro un piano casa che non provocherà neanche un milionesimo dei danni prodotti da un deposito di scorie ubicato nell’isola. Non è neanche il caso di citare gli effetti negativi che una scelta di questo tipo comporterebbe sia dal punto di vista ambientale che economico – conclude Antonello Peru –. Non possiamo permetterlo e per questo motivo non consentiremo al governo di trattare la Sardegna alla stregua di un immondezzaio.»