A proposito di una petizione, comparsa in questi giorni sulle primarie del centro sinistra per il candidato premier per la Regione, firmata da diverse personalità, fra cui assessori dell’ex Giunta Pigliaru, con cui «si esige che la candidatura del Presidente della Regione maturi in forme comprensibili e chiare, e quindi non imposte da possibili accordi sottratti ad alcuna verifica e dibattito pubblico…».
Condividiamo il principio della trasparenza e della partecipazione popolare alla scelta di un candidato presidente, così come dovrebbe essere per ogni candidato a qualsiasi incarico, e non solo. Questo metodo di trasparenza, di partecipazione e condivisione democratica, dovrebbe essere applicato ad ogni atto politico e amministrativo di governo e/o di opposizione.
Al di fuori dell’adesione o no alla petizione del centro sinistra, riteniamo fuori luogo e stonato il passaggio in cui si parla di “Indipendentismo democratico”, come se in Sardegna i movimenti indipendentisti non si ispirassero tutti alla partecipazione democratica e ad un processo condiviso di autodeterminazione e indipendenza.
I valori di Autodeterminazione e Indipendenza dei popoli sono sanciti, sin dallo scorso secolo, dal Diritto Internazionale.
Visto che in maniera recidiva e provocatoria qualcuno, non si sa suggerito da chi, ancora una volta parla di “Indipendentismo democratico” lasciando sottintendere l’esistenza in Sardegna di un indipendentismo antidemocratico, sarebbe gradito un chiarimento pubblico, una volta per tutte.
Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera