«Dopo l’ennesimo fallimento, l’assessore al turismo dovrebbe fare, finalmente, una cosa giusta: rassegnare le sue dimissioni. L’anno scorso, pochi giorni dopo la pubblicazione del bando, l’opposizione aveva presentato una dettagliata interrogazione che paventava i rischi legati alla scelta dell’assessore Gianni Chessa di utilizzare il metodo del click day senza alcun criterio di merito per erogare risorse pubbliche: una prassi inaccettabile sotto il profilo politico, amministrativo e giuridico.»
Lo dichiarano, in una nota, i consiglieri regionali dei Progressisti, che aggiungono: «Era tutto già scritto: quel sistema avrebbe premiato i più veloci e non i progetti migliori. Avrebbe esposto la Regione a ricorsi amministrativi dall’esito scontato. Avrebbe creato una situazione di instabilità e gravissimi problemi a tutti gli operatori. L’unico a non essersi reso conto dei problemi è stato l’assessore Gianni Chessa. Che oggi, invece delle scuse e delle lettere di dimissioni, pensa di giustificarsi pubblicamente dichiarando una valanga di menzogne».
«Tra queste – specificano ancora i Progressisti –, però, ha sottolineato due cose vere. La prima è che l’assestamento di bilancio presentato la settimana scorsa era stato promesso dal presidente nel mese di marzo, e lui ci faceva affidamento per il nuovo bando. La responsabilità maggiore è quindi proprio di Solinas, che oltre a prendere in giro i sardi prende in giro i suoi assessori. La seconda è che il click day non fosse la sua prima scelta. Quello che l’assessore si dimentica di dire è che la sua prima scelta fosse in realtà l’erogazione di quelle risorse ad associazioni selezionate con il solo criterio dell’amicizia personale. Come la delibera, peraltro illegittima perché senza copertura, con cui aveva disposto l’erogazione di 381mila euro per finanziare senza bando 33 iniziative selezionate non si sa come. Come la famosa Tursport, che nelle sue intenzione doveva essere destinataria di oltre 6 milioni di euro di risorse pubbliche e la cui oscura vicenda non è stata mai del tutto chiarita.»
«Come sua abitudine – concludono i Progressisti –, accusa i funzionari ed i dipendenti del suo assessorato ma dimentica di dire che ha portato avanti la stessa scelta del click day anche quest’anno con i 5,5 milioni di euro da assegnare agli eventi sportivi Il dramma è che anche questa volta a pagare i danni degli errori saranno gli operatori del settore. Quelli che hanno realizzato gli eventi e che aspettano i finanziamenti oltre al nuovo bando, di cui non c’è ancora traccia. Quelli che, anche quest’anno, hanno scommesso su cultura e accoglienza e per responsabilità di questa pessima giunta regionale rischiano di finire nel baratro.»
Lo dichiarano, in una nota, i consiglieri regionali dei Progressisti, che aggiungono: «Era tutto già scritto: quel sistema avrebbe premiato i più veloci e non i progetti migliori. Avrebbe esposto la Regione a ricorsi amministrativi dall’esito scontato. Avrebbe creato una situazione di instabilità e gravissimi problemi a tutti gli operatori. L’unico a non essersi reso conto dei problemi è stato l’assessore Gianni Chessa. Che oggi, invece delle scuse e delle lettere di dimissioni, pensa di giustificarsi pubblicamente dichiarando una valanga di menzogne».
«Tra queste – specificano ancora i Progressisti –, però, ha sottolineato due cose vere. La prima è che l’assestamento di bilancio presentato la settimana scorsa era stato promesso dal presidente nel mese di marzo, e lui ci faceva affidamento per il nuovo bando. La responsabilità maggiore è quindi proprio di Solinas, che oltre a prendere in giro i sardi prende in giro i suoi assessori. La seconda è che il click day non fosse la sua prima scelta. Quello che l’assessore si dimentica di dire è che la sua prima scelta fosse in realtà l’erogazione di quelle risorse ad associazioni selezionate con il solo criterio dell’amicizia personale. Come la delibera, peraltro illegittima perché senza copertura, con cui aveva disposto l’erogazione di 381mila euro per finanziare senza bando 33 iniziative selezionate non si sa come. Come la famosa Tursport, che nelle sue intenzione doveva essere destinataria di oltre 6 milioni di euro di risorse pubbliche e la cui oscura vicenda non è stata mai del tutto chiarita.»
«Come sua abitudine – concludono i Progressisti –, accusa i funzionari ed i dipendenti del suo assessorato ma dimentica di dire che ha portato avanti la stessa scelta del click day anche quest’anno con i 5,5 milioni di euro da assegnare agli eventi sportivi Il dramma è che anche questa volta a pagare i danni degli errori saranno gli operatori del settore. Quelli che hanno realizzato gli eventi e che aspettano i finanziamenti oltre al nuovo bando, di cui non c’è ancora traccia. Quelli che, anche quest’anno, hanno scommesso su cultura e accoglienza e per responsabilità di questa pessima giunta regionale rischiano di finire nel baratro.»
Antonio Caria