I capigruppo del Consiglio regionale hanno incontrato una delegazione di sindacalisti che rappresentano i lavoratori “avventizi” (circa 200 in tutta la Sardegna) dei Consorzi di Bonifica, da tempo in attesa di una stabilizzazione.
Si tratta di lavoratori, hanno spiegato i rappresentanti sindacali, che operano in una difficile condizione di precariato (in alcuni casi da oltre vent’anni) con contratti di 8 mesi l’anno, pur assicurando attività fondamentali per i Consorzi nel settore della manutenzione delle reti idriche.
Dal punto di vista giuridico ed amministrativo, hanno poi ricordato i sindacalisti, la situazione è sostanzialmente “ferma” alla legge regionale n. 6 del 2008 e ad successiva delibera di Giunta successiva che contiene le “linee-guida” per le procedure di stabilizzazione mentre, nello stesso tempo, sono arrivate a sentenza con esiti diversi (riconoscimento dell’inquadramento contrattuale a tempo indeterminato o indennizzo economico) le cause avviate da numerosi lavoratori.
Riteniamo necessario mettere fine a questo quadro di incertezza, hanno concluso gli esponenti sindacali, con un intervento della Regione che, da un lato preveda l’aumento del periodo di lavoro da 8 a 12 mesi e dall’altro ne assicuri la copertura finanziaria (pari a circa 2 milioni di euro).
I presidenti dei gruppi (hanno parlato Gianfranco Ganau e Piero Comandini del Pd, Gianfranco Satta dei Progressisti, Desirè Manca del M5S, Francesco Mura di Fdi, Franco Mula del Psd’Az e Dario Giagoni per la Lega) hanno manifestato la volontà comune di individuare una soluzione definitiva per la vertenza, a partire dalla prossima variazione di bilancio.
Nelle conclusioni il il presidente del Consiglio Michele Pais ha valutato molto positivamente la sintesi unitaria raggiunta, esprimendo un ragionevole ottimismo anche sulla tempistica con cui potrà essere formalizzata la “chiusura” della vertenza.