Nuovo volto politico indipendentista in Sardegna: nasce, infatti, “Repùblica”.
«Una politica indipendentista unitaria e pluralista che – si legge in una nota -, attraverso la pratica del metodo della nonviolenza e della partecipazione, lavora per la diffusione della coscienza nazionale sarda, per il diritto all’autodeterminazione del popolo sardo, per la sovranità delle istituzioni e dei cittadini sardi sul proprio territorio nazionale nella prospettiva di una Repubblica di Sardegna – libera, prospera, giusta e federale – pienamente inserita nel contesto mediterraneo ed europeo.»
<<Abbiamo deciso di ritrovarci, di andare oltre le divisioni e la balcanizzazione del nostro indipendentismo di riferimento, di semplificare l’offerta politica della nostra area, di unire le nostre esperienze, le nostre storie e le nostre competenze – proseguono gli attivisti -. Insieme sentiamo l’esigenza di un luogo politico comune che va oltre le sigle attuali; che rilancia l’azione e la presenza indipendentista nella società sarda; che partecipa degnamente al dialogo con le altre forze politiche; che collabora attivamente con tutti i popoli vicini e lontani, in particolar modo con quelli delle altre nazioni senza Stato; che riprende il filo di quanto di buono è stato fatto dell’indipendentismo moderno e lo rilancia nell’oggi in modo creativo, dinamico e originale.»
«Insieme fondiamo – concludono gli attivisti – un soggetto politico che nei prossimi mesi troverà strutturazione, organizzazione e radicamento territoriale e che, come in tutte le nazioni senza Stato, interpreterà il prezioso ruolo di vigilanza e argine alle politiche unioniste, di stimolo e confronto con le politiche autonomiste e di luogo di aggregazione per gli indipendentisti che vogliono lavorare democraticamente per la difesa dei diritti e degli interessi della nazione sarda nonché alla creazione, giorno per giorno, dei presupposti per la futura Repubblica di Sardegna. Insieme diamo vita ad un luogo politico tangibile e dinamico da lasciare in dote alle nuove generazioni con la certezza che, con la partecipazione attiva e il sostegno di sempre più sarde e sardi, sarà uno strumento prezioso per il futuro del nostro Paese.»
Antonio Caria