I consiglieri Progressisti hanno presentato un’interrogazione in Consiglio regionale, primo firmatario Francesco Agus, sull’appalto da oltre 36 milioni per le forniture alle aziende sanitarie.
In primo luogo, per i Progressisti è fondamentale, per il funzionamento del sistema sanitario, la tempestività della gara. Il presidente della Regione e l’assessore della Sanità dovranno spiegare se le aziende sanitarie, nelle richieste trasmesse alla Centrale di Committenza abbiano previsto e tenuto conto della possibilità di una seconda ondata della pandemia: se cioè sia garantita «nel più breve tempo possibile la disponibilità immediata di un numero adeguato di dispositivi di protezione necessari per la sicurezza di tutto il personale impiegato nelle strutture sanitarie pubbliche».
Da chiarire poi se la procedura di gara e la conseguente attività delle aziende sanitarie che hanno richiesto la fornitura di materiali «risultino conformi alla disciplina regionale in materia di appalti approvata nel febbraio 2019 dalla Giunta regionale per tutto il Sistema regione» e, in particolare, se le aziende sanitarie abbiano nominato i soggetti che verificheranno la corrispondenza tra il materiale sanitario indicato nel bando e quello fornito dagli appaltatori, senza i quali sarà impossibile distribuire guanti, camici e visiere al personale impegnato nelle corsie degli ospedali.
Anche a queste figure è legato il fondo per gli incentivi previsto nella gara, pari a oltre 545.000 euro: i Progressisti chiedono «quale sia la quota del fondo destinato al personale della Centrale regionale di Committenza e quali siano nello specifico gli importi previsti per ciascuna della figure tecniche coinvolte nella gara d’appalto». Inoltre, continuano, non è chiaro quale sia la quota del fondo incentivi destinata alle aziende sanitarie che, senza regolamenti interni, stando a quanto stabilito dalla disciplina regionale, potrebbero beneficiare di risorse rilevanti senza poterle utilizzare per il proprio personale.