Un’interrogazione per fare luce sulle procedure di nomina del responsabile anti-corruzione nella Regione Sardegna e per sapere se la scadenza di soli tre giorni dalla pubblicazione dell’avviso, avvenuta il 23 novembre con termine fissato per il 26 novembre, sia considerato dal presidente Christian Solinas congruo a garantire il principio della trasparenza in uno degli atti più importanti per qualunque ente pubblico.
Il gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale chiede la massima chiarezza in uno dei passaggi fondamentali per il funzionamento della macchina amministrativa regionale. «In sostanza –spiega Francesco Agus, primo firmatario dell’interrogazione – vogliamo sottolineare come l’individuazione del responsabile della prevenzione della corruzione debba garantire la piena autonomia verso gli organi di indirizzo politico nell’assolvere i propri compiti: non si può alimentare alcun dubbio sulla scelta del “controllore” da parte di chi deve essere “controllato», e la procedura utilizzata ne solleva più di uno» Per questi motivi è stato presentato anche un esposto all’Anac.
Nell’interrogazione si chiede, tra l’altro, chi abbia svolto fino al 25 novembre 2020 il ruolo e le funzioni di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza nella Regione Sardegna e per quali ragioni siano trascorsi sei mesi tra l’approvazione della delibera n. 24/6 dell’8 maggio 2020 (con cui la Giunta regionale ha stabilito la creazione del nuovo “Servizio Controllo strategico, trasparenza e prevenzione della corruzione”) e la data di pubblicazione dell’avviso per l’acquisizione delle manifestazioni d’interesse. Ancora, quale ruolo abbia svolto il comitato tecnico di esperti che avrebbe dovuto lavorare alla riorganizzazione del sistema dei controlli interni e alla predisposizione di un apposito disegno di legge che doveva essere sottoposto alla giunta entro il 30 settembre 2020.