A distanza di cinque anni dalla prima esperienza, durata quasi 8 anni, Massimo Zedda è stato rieletto gli scorsi 8 e 9 giugno, al primo turno, sindaco di Cagliari, con 43.268 voti, il 60,29%.
A distanza di poco più di quattro mesi dall’inizio della nuova consiliatura, abbiamo rivolto alcune domande al primo cittadino del capoluogo della Sardegna.
Qual è il suo primo bilancio di questo breve scorcio di consiliatura?
«Abbiamo fatto una corsa contro il tempo per non perdere risorse a valere sui fondi Pnrr, Pon Metro e altre linee di finanziamento. Abbiamo evitato che venissero de-finanziati alcuni progetti, e rimodulato altri interventi. Inoltre, va detto che abbiamo ereditato un aumento della tassa dei rifiuti dall’Amministrazione precedente, che ha chiuso il 2023 con un avanzo di amministrazione di circa 437 milioni di euro, dei quali 254 milioni di accantonamenti, 144 di avanzo vincolato, 35 di avanzo libero, 6 di parte corrente, risorse che si sarebbero potute utilizzare per l’associazionismo culturale, eventi e mostre, servizi sociali e per diminuire la tassa sui rifiuti. Tra le note positive, abbiamo preso i finanziamenti per avviare i lavori del Palazzetto dello Sprt, recuperati con fondi Fsc (Programmazione 2021/2027); stiamo lavorando a progetti di riqualificazione urbana (es. a Sant’Elia), avviato una pulizia straordinaria di strade e marciapiedi, diventata ordinaria, e promosso diverse iniziative culturali e sportive gratuite per animare la città. Molti siti storici, inoltre, verranno riaperti al pubblico e resi fruibili: l’anfiteatro romano, vialla di Tigellio e le torri dell’Elefante e di San Pancrazio.»
In questi primi mesi, i cittadini le hanno proposto suggerimenti per migliorare la città?
«La città che ho ereditato nel 2011 era in migliori condizioni rispetto ad oggi. Stavolta l’ho trovata sporca, con una preoccupante qualità dell’aria e un deterioramento degli edifici e dei siti. Negli ultimi anni non è stata fatta manutenzione neanche negli uffici comunali, tra i quali il Palazzo civico. In campagna elettorale il dialogo con le cittadine e i cittadini è stato costante. Una volta insediato, ho iniziato a rispondere alle segnalazioni quotidiane. Lo faccio ogni giorno con il lavoro degli uffici di un’amministrazione che ha perso dipendenti ma che sta dimostrando un grande senso di responsabilità e un pronto intervento di fronte elle emergenze. Dopo 15 anni abbiamo tolto, grazie alla collaborazione della Soprintendenza, le transenne in via Fiume, avviato i lavori di messa in sicurezza di alcuni punti critici delle mura storiche e riaperto il traffico in uscita in via dei Genovesi, nel quartiere Castello. Questo è solo l’inizio di un percorso più ampio volto a valorizzare il nostro patrimonio e a migliorare la vivibilità di Cagliari, come chiedono anche cittadine e cittadini.»
Cagliari nell’estate appena trascorsa è stata invasa dai turisti, nonostante i disagi causati dai numerosi cantieri aperti…
«Cagliari è senz’altro una città turistica con grandi prospettive. Per fare un salto in avanti, bisogna assicurare servizi e terminare al più presto i lavori nei diversi cantieri aperti. Oltre a questo, stiamo facendo dei ragionamenti di più ampio respiro per assicurare una migliore vivibilità e mobilità sostenibile, con più piste ciclabili e servizi di auto condivise. Inoltre, ci saranno investimenti sul diporto e nella cantieristica navale, grazie alla lungimiranza dell’Autorità portuale.»
Le crisi industriali non riescono a trovare soluzioni, in particolare nel Sulcis Iglesiente. Le emergenze per la mancanza di lavoro ma anche quelle di Sanità, Trasporti e Ambiente vedono impegnata anche la vostra amministrazione…
«I temi del lavoro, della Sanità dei Trasporti e dell’Ambiente sono fondamentali per assicurare sia il benessere individuale sia quello collettivo. E’ inutile pensare di avere un’economia forte a Cagliari avendo intorno il rischio del deserto economico e produttivo. La desertificazione, sia dal punto di vista naturale sia da quello economico, aggredisce anche quelle aree che possono sembrare osai felici. La Sardegna deve avere uno sviluppo armonico e Cagliari può e deve fare la sua parte, ma è indispensabile che la qualità della vita e l’occupazione siano presenti in tutto il territorio e le comunità si realizzino secondo le proprie potenzialità e aspettative.»
Come vanno i rapporti con l’Amministrazione regionale guidata dalla presidente Alessandra Todde.
«C’è sempre stato e continua ad esserci un rapporto proficuo con un confronto costante sui temi, per esempio in riferimento alla necessità di ottimizzare il patrimonio pubblico e in generale un ragionamento ampio sullo sviluppo futuro della Regione. Condividiamo anche la battaglia sull’autonomia differenziata, nel rispetto del nostro Statuto speciale.»
A questo proposito, cosa pensa dell’autonomia differenziata?
«Un altro inganno e un tentativo di questo Governo di destra di spaccare il Paese. L’autonomia differenziata è l’esatto contrario di ciò di cui la Sardegna e il Sud Italia hanno bisogno.»
Pratobello 2024: qual è la posizione della sua Amministrazione?
«Innanzitutto, quando oltre 210.000 persone si esprimono così chiaramente, la politica deve stare in ascolto e porre attenzione. Questa protesta di popolo va valorizzata e portata a livello nazionale, con un referendum sull’energia pubblica e con il ripristino delle competenze a livello locale. Visti gli ulteriori e recenti tagli decisi dalla manovra di bilancio, urge ripristinare i poteri in capo agli Enti locali, i veri perdenti di queste mosse scellerate del Governo che taglia risorse alle cittadine e ai cittadini. Così non si può andare avanti. Il Governo si è dimostrato incapace di fare una pulizia del debito pubblico. Questi tagli significano meno servizi sociali, meno scuole, meno politiche e lavori pubblici.»
Armando Cusa