«Confermato e rafforzato il giudizio negativo sulla gestione della sanità sarda. L’emergenza pandemica in Sardegna mette a nudo una pesantissima incapacità di programmazione ordinaria e di gestione dell’emergenza da parte della giunta Solinas. Quello che è stato un grave fattore di stress per tutto il sistema sanitario nazionale qui ha avuto aspetti drammatici per il cui recupero sarà necessario un enorme impegno.»
Lo affermano i parlamentari del Pd Romina Mura, Andrea Frailis, i consiglieri regionali Piero Comandini, Cesare Moriconi, Valter Piscedda del Pd, Francesco Agus e Massimo Zedda dei Progressisti, Michele Ciusa del M5S, Eugenio Lai di Leu che oggi hanno effettuato sopralluoghi al Pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Isili, all’Azienda ospedaliera “G. Brotzu”, al Policlinico universitario di Cagliari.
«Ci siamo confrontati con i vertici aziendali e con i responsabili delle strutture – riferiscono i componenti della delegazione – ed abbiamo verificato il grande lavoro profuso dagli operatori, che hanno lavorato ben oltre i loro doveri contrattuali e si sono messi a completa disposizione degli utenti nel frangente straordinario di questo frangente pandemico. Abbiamo ricevuto conferma delle carenze che in più occasioni sono state denunciate da pazienti, associazioni, organizzazioni sindacali, sindaci, e che sono state più volte ribadite dalle opposizioni in Consiglio regionale e con atti parlamentari.»
«Spazi di cura sono stati sottratti alla sanità ordinaria negli ospedali più importanti – denunciano i rappresentanti delle opposizioni – per poter prendere in carico pazienti covid a causa di carenze di posti negli ospedali Covid. I Pronto soccorso sono stati trasformati in hub Covid, per esempio nel Sud Sardegna, dove risulta chiuso il Pronto soccorso Covid del SS. Trinità di Cagliari.»
«La sanità territoriale è stata di fatto sospesa con la conseguente concentrazione di tutta la domanda di cura presso i due unici ospedali del Sud Sardegna, il Brotzu e il Policlinico universitario di Cagliari che hanno dovuto rallentare le attività ordinarie – concludono gli esponenti dell’opposizione – generando un impatto negativo sulle attività programmate e su liste d’attesa ormai insostenibili.»