E’ ferma la presa di posizione del segretario regionale di Articolo Uno, Luca Pizzuto, contro l’ipotesi che la Sardegna possa essere individuata come la regione nella quale realizzare il deposito unico per lo stoccaggio delle scorie nucleari.
«Ancora una volta si ripropone con la consueta arroganza la proposta di trasformare una parte della Sardegna in deposito nazionale dei rifiuti radioattivi – ha detto Luca Pizzuto -. La Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi),elaborata dalla Società gestione impianti nucleari (Sogin) prevede in Sardegna 14 zone, che interessano complessivamente poco meno di trenta comuni e circa tremila ettari di terreno. Ci pare di poter dire, senza timore di smentita, che nel corso degli ultimi decenni la Sardegna abbia ceduto sin troppo a favore di interessi che non sono certo locali, pensiamo ad esempio alle servitù militari.»
«Per quanto riguarda le scorie nucleari – ha aggiunto Luca Pizzuto -, i sardi le sarde si sono già espressi nel 2011 con un referendum con il quale hanno espresso parere negativo. Ora bisogna che le istituzioni si mettano insieme per combattere questa nuova e sacrosanta battaglia. Come Articolo UNO Sardegna, a questo proposito, ci affianchiamo all’appello della sindaca di Guasila e nostra compagna Paola Casula che, in qualità anche di rappresentante dell’ANCI, chiede un fronte comune e compatto per la battaglia isolana.»
«Nel sottolineare l’inopportunità di affrontare un tema così delicato nel bel mezzo di una pandemia che non dà tregua – ha concluso il segretario regionale di Articolo Uno -, la Sindaca chieda alla Regione Sardegna di prendere in mano la situazione, e insieme a tutti i sindaci dell’isola, di garantire compattezza e un fronte comune per una battaglia che riguarda il benessere di tutta la Sardegna e i sardi.»