Marco Tedde (Forza Italia) è voluto intervenire a margine dell’incontro tra la presidente della Regione, Alessandra Todde, e i sindaci di Sassari e Alghero, Giuseppe Mascia e Raimondo Cacciotto
«La presidente Todde abbandoni l’atmosfera di vaghezza in cui gravita. Dica qualcosa di concreto in materia di Città Metropolitana, di perequazione, di Sanità e di infrastrutture ferroviarie – dichiara Marco Tedde -. Se è vero che la Todde è stata eletta a febbraio, è ancor più vero che in campagna elettorale ha sempre raccontato di avere le idee chiare su questi temi. E’ necessario che la Presidente quantomeno elimini la coltre di nebbia che avvolge la sua volontà politica di realizzare i nuovi ospedali, anche alla luce delle pesanti contestazioni nei confronti dell’assessore della Sanità che arrivano da importanti componenti della sua maggioranza.»
«Ma è anche indispensabile – sottolinea Marco Tedde – che la Todde racconti alla Sardegna come intende chiudere l’iter per la definizione della Città Metropolitana e quando e con quali risorse eserciterà le sue attribuzioni per applicare la cosiddetta norma di perequazione che di fatto attribuisce alla odierna Rete metropolitana di Sassari oltre 150 milioni di euro. Altrettanta chiarezza serve per i propositi di “revisione del trasporto pubblico fondato sulla metro-tramvia per collegare i centri urbani tra loro e con il porto di Porto Torres e l’aeroporto di Alghero.»
«È preferibile che la Todde e i sindaci di Alghero e Sassari – conclude Marco Tedde – per definire incontri cortesi evitino di utilizzare la definizione roboante di “Intesa istituzionale” che, peraltro, riporta tristemente alla memoria quella stipulata da Soru il 19 aprile del 2007 con la Provincia di Sassari ed i sindaci di Alghero, Sassari e Porto Torres. Intesa che già prevedeva la realizzazione di nuovi ospedali e infrastrutture ferroviarie e viarie e che è tristemente rimasta lettera morta. Non pretendiamo da loro che realizzino tutto e subito. Capiamo che oggi si trovano all’interno di una centrifuga amministrativa e politica. Ma siamo convinti che i sardi abbiano il diritto di sentire quantomeno propositi concreti e di capire qual è la visione dell’area vasta dei prossimi decenni della Todde e dei sindaci.»
Antonio Caria