Il 16 luglio, data d’insediamento del nuovo Parlamento Europeo, sarà un giorno di festa per tutti gli europei. Ma per noi sardi non può esserlo. Ancora una volta, la nostra isola è stata esclusa, ed è assente, da quel luogo dove si decidono le sorti del nostro futuro.
La ragione è semplice e inaccettabile: siamo costretti a condividere un unico collegio elettorale con la Sicilia, che ha quattro volte gli abitanti della Sardegna. Di conseguenza, i candidati siciliani, con il loro bacino di voti nettamente superiore, dominano le elezioni, relegando i rappresentanti sardi ai margini.
Un problema noto e trascurato in Italia, ma vissuta male dai sardi. Negli ultimi 28 anni anni, sono state presentate ben 37 proposte di legge, sepolte nei cassetti delle commissioni parlamentari, per istituire un collegio elettorale separato per la Sardegna e permetterci di eleggere finalmente i nostri rappresentanti. Purtroppo, anche in questa legislatura, giacciono a Roma sette proposte di legge che subiranno lo stesso destino delle precedenti, servendo solo a calmare le nostre coscienze senza portare alcun cambiamento concreto.
È ora di alzare la voce! Basta! La Sardegna non è più disposta a stare ai margini!
Se non innalziamo il livello dello scontro con Roma, tutto rimarrà invariato. Per questo motivo, propongo un’iniziativa forte e simbolica: il 16 luglio, esibendo la bandiera europea listata a lutto in tutti i comuni della Sardegna, manifestiamo il nostro lutto per questa ingiustizia.
Uniti e determinati, lanciamo un messaggio chiaro: il 16 luglio non è una festa, ma un giorno di vergogna per l’Italia e per l’Europa che ignorano le nostre legittime richieste.
Facciamo sentire la nostra voce!
Con questa iniziativa, per la prima volta la Sardegna passerà dalle parole ai fatti, sulla scia della vittoria ottenuta con l’inserimento del principio di insularità in Costituzione. Intraprendiamo una battaglia durissima, pronti ad alzare sempre più il livello dello scontro fino a raggiungere il nostro sacrosanto obiettivo: la rappresentanza sarda nel Parlamento Europeo!
Uniti, possiamo vincere!
Insieme, possiamo far sentire la voce della Sardegna!
Non un giorno di festa, ma un giorno di lotta per il nostro futuro!
Per una Sardegna finalmente presente, finalmente rappresentata nella più importante istituzione comunitaria!
Michele Cossa
Riformatori sardi