«Dopo la mia interrogazione, finalizzata ad avere chiarimenti in merito alle intenzioni di Eni di abbandonare il sito di Macchiareddu, purtroppo sono arrivate solo conferme, giacché la multinazionale ha fatto sapere tramite gli organi di stampa che ‘Eni ha avviato un confronto preliminare con alcuni qualificati operatori del settore del cloro soda che hanno manifestato interesse a dare continuità alle produzioni del sito industriale di Assemini.»
Così il consigliere regionale dei Riformatori Michele Cossa, che nei giorni scorsi aveva sollevato il tema.
«Il 14 ottobre, durante un incontro presso l’assessorato regionale dell’industria, i rappresentati di Eni hanno dichiarato di non aver ricevuto alcuna offerta finalizzata all’acquisizione dello stabilimento di Assemini. Prende perciò sempre più consistenza l’ipotesi della cessione del ramo d’azienda al principale concorrente della Ing. Luigi Conti Vecchi», aggiunge Michele Cossa.
«Ecco perché la preoccupazione non può che aumentare: c’ il serio rischio che la tecnologia del sito venga messa in pericolo o forse spostata presso altri siti produttivi italiani dinanzi ad un competitor pronto ad accollarsi quelle che Eni definisce ‘perdite strutturali’. Nè possiamo dimenticare quanto è avvenuto nel sito ex Caffaro di Brescia con la sua acquisizione da parte di un operatore privato e il successivo abbandono dello stesso. Più o meno quanto è avvenuto in precedenza nel sito Eni di Brindisi, quando la multinazionale cedette la produzione MDI al principale concorrente DOW Chemical, con il triste epilogo della successiva chiusura della produzione. È assolutamente necessario che la Regione faccia tutto quanto in suo potere per salvare il sito sardo. Sono in gioco non solo centinaia di posti di lavoro ma anche le prospettive di filiere produttive di grandissima importanza per la Sardegna, la cui esistenza dipende dall’impianto cloro-soda Contivecchi», conclude Michele Cossa.