Cabigliera e Zidda di Ozieri, Rau di Sassari, Sa Panada di Oschiri, Il Giglio di Sardegna Pasticceria Zene di Sennori, Nuraghe Crabioni di Sorso, Birrificio Dolmen di Uri, Piras Formaggi di Ozieri, Molino Galleu (Sonia Galleu) di Ozieri, Sa Domo de Sos Culurgiones di Uda Angela di Sassari, Salumificio Artigianale Pilu di Bottidda, Decolab di Marco Frassetto di Sorso, Pastificio Farina e Fogarizzu di Pattada, Pastificio Trigale di Sorso, Sale Iodato di Maria Franca Piras di Sassari, Pastificio Su Remediu di Marina Coloru di Nule, Sandalia Agroalimentare srl (Rizzu Gavino – Cicalò Michelangela) di Alghero, Tessilbono di Moro Maria Lina di Bono, Sarda Tessitura di Olbia, Nettare di Sardegna di Olbia, Mema Ceramicart di Olbia, Ceramiche Varalto di Olbia, Panificio Becciu di Ozieri, Laboratorio Pintadu di Pintadu Maria Caterina di Tula e Pasticceria Vanali di Sassari.
Sono queste le 24 imprese artigiane del Nord Sardegna che hanno deciso di puntare sul contest gastronomico “L’Artigianato è in tavola”, patrocinato dalla Camera di Commercio di Sassari, ed organizzato da Confartigianato Imprese Sardegna in collaborazione con l’Associazione Italiana Food Blogger, per promuovere i loro prodotti alimentari ed artistici.
«Il progetto nasce dalla necessità di trovare nuove strategie per far conoscere le eccellenze dell’artigianato agroalimentare e tipico e tradizionale anche fuori dai canali tradizionali – ha dichiarato Maria Amelia Lai, presidente provinciale di Confartigianato Sassari -. La viralità dei social è un’opportunità straordinaria per raggiungere nuovi consumatori, a cominciare dai più giovani, in Italia e in tutto il mondo. Le nostre aziende ci credono, per ampliare gli orizzonti di mercato dell’intera filiera agroalimentare e costruire una proposta innovativa di marketing territoriale. Per gli imprenditori è fondamentale sfruttare queste occasioni come quella offerta dalla Camera di Commercio che possono garantire nuove e proficue opportunità di espansione in altri mercati. Ricordiamo anche che l’artigianato è senz’altro il settore più numeroso. Per cui la Cciaa, con il suo patrocinio, affianca la Confartigianato ancora una volta per essere vicino a un settore che si spera possa fare da volano in una ripresa economica sempre più lenta»
«L’agroalimentare è un settore strategico e da valorizzare ulteriormente – ha sottolineato Giacomo Meloni, presidente provinciale di Confartigianato Gallura – in cui sono presenti moltissime aziende con una produzione di tipo artigianale che, grazie all’alta qualità dei propri prodotti, stanno già conquistando i mercati esteri.»
Grazie ai dei “pacchi gara” inviati agli esperti sardi e del resto d’Italia, i prodotti saranno narrati attraverso storytelling, abbinamenti tra prodotti, ed elaborazione dei piatti che verranno poi pubblicati sui social. A fine luglio, al termine della prima parte della gara, saranno decretati 4 finalisti che sarà protagonista di tour di 3 giorni, nelle aree delle aziende coinvolte, per visitare tutte le aziende coinvolte. Al termine di questo ultimo e decisivo round, verrà decretato il vincitore.
«Il contest vuole abbinare il buon mangiare, il buon bere con l’eccellenza dell’artigianato artistico tipico e tradizionale sardo, valorizzando i prodotti distintivi delle nostre imprese e del nostro territorio – ha rimarcato Daniele Serra, segretario regionale di Confartigianato Sardegna e coordinatore generale del progetto – il mondo dei social è una frontiera importane da esplorare per tutto l’artigianato e noi vogliamo condurre le imprese medie e piccole ad interagire con i professionisti delle nuove piattaforme web e innovare il modo di promuovere i prodotti, privilegiando emozioni e immediatezza. Nella nostra regione le imprese artigiane attive nel settore agroalimentare, produttori di pasta, pane, dolci, formaggi, carne, frutta, pesce e bevande, sono più di 3.600 in rappresentanza del 10% dell’intero comparto artigiano tutte lavorazioni molto apprezzate anche all’estero grazie ai circa 190 milioni di euro di export l’anno. Ed è anche sulle esportazioni che dobbiamo puntare.»
«Di fatto in Sardegna esiste un distretto immateriale – queste le parole del presidente della Camera di Commercio di Sassari, Gavino Sini – “glocalizzato” con imprese che da anni hanno dimostrato di poter rappresentare un traino per il nostro sistema economico. Vere e proprie eccellenze in ambito nazionale ed internazionale. Questo ci fa capire che l’economia dell’immaterialità, dell’Ict può e deve rappresentare un settore in crescita su cui lavorare.»
A detta di Natascia Mura, food blogger e coordinatrice specialistica del progetto, «Il web diventa uno strumento “a la page”, mai scontato e divertente, per degustare e raccontare prodotti che sanno di quella Sardegna sincera che ancora produce a mano alimenti preziosi, per stagionalità e tipicità, e complementi della tavola unici, sorprendenti e delicati. Lontani dai concetti della solita pubblicità uniformante di altri canali, i blog personali possono essere veicolo di narrazioni dedicate con cura. Dalle cucine degli autori, attraverso i propri sensi e l’entusiasmo trasmesso, è proprio con l’utilizzo consapevole di quei “tools” che i social possono tramutarsi in complici vetrine di bontà. In periodi di distanziamento sociale e difficoltà logistiche come quella attuale, ancora di più.»
Sono queste le 24 imprese artigiane del Nord Sardegna che hanno deciso di puntare sul contest gastronomico “L’Artigianato è in tavola”, patrocinato dalla Camera di Commercio di Sassari, ed organizzato da Confartigianato Imprese Sardegna in collaborazione con l’Associazione Italiana Food Blogger, per promuovere i loro prodotti alimentari ed artistici.
«Il progetto nasce dalla necessità di trovare nuove strategie per far conoscere le eccellenze dell’artigianato agroalimentare e tipico e tradizionale anche fuori dai canali tradizionali – ha dichiarato Maria Amelia Lai, presidente provinciale di Confartigianato Sassari -. La viralità dei social è un’opportunità straordinaria per raggiungere nuovi consumatori, a cominciare dai più giovani, in Italia e in tutto il mondo. Le nostre aziende ci credono, per ampliare gli orizzonti di mercato dell’intera filiera agroalimentare e costruire una proposta innovativa di marketing territoriale. Per gli imprenditori è fondamentale sfruttare queste occasioni come quella offerta dalla Camera di Commercio che possono garantire nuove e proficue opportunità di espansione in altri mercati. Ricordiamo anche che l’artigianato è senz’altro il settore più numeroso. Per cui la Cciaa, con il suo patrocinio, affianca la Confartigianato ancora una volta per essere vicino a un settore che si spera possa fare da volano in una ripresa economica sempre più lenta»
«L’agroalimentare è un settore strategico e da valorizzare ulteriormente – ha sottolineato Giacomo Meloni, presidente provinciale di Confartigianato Gallura – in cui sono presenti moltissime aziende con una produzione di tipo artigianale che, grazie all’alta qualità dei propri prodotti, stanno già conquistando i mercati esteri.»
Grazie ai dei “pacchi gara” inviati agli esperti sardi e del resto d’Italia, i prodotti saranno narrati attraverso storytelling, abbinamenti tra prodotti, ed elaborazione dei piatti che verranno poi pubblicati sui social. A fine luglio, al termine della prima parte della gara, saranno decretati 4 finalisti che sarà protagonista di tour di 3 giorni, nelle aree delle aziende coinvolte, per visitare tutte le aziende coinvolte. Al termine di questo ultimo e decisivo round, verrà decretato il vincitore.
«Il contest vuole abbinare il buon mangiare, il buon bere con l’eccellenza dell’artigianato artistico tipico e tradizionale sardo, valorizzando i prodotti distintivi delle nostre imprese e del nostro territorio – ha rimarcato Daniele Serra, segretario regionale di Confartigianato Sardegna e coordinatore generale del progetto – il mondo dei social è una frontiera importane da esplorare per tutto l’artigianato e noi vogliamo condurre le imprese medie e piccole ad interagire con i professionisti delle nuove piattaforme web e innovare il modo di promuovere i prodotti, privilegiando emozioni e immediatezza. Nella nostra regione le imprese artigiane attive nel settore agroalimentare, produttori di pasta, pane, dolci, formaggi, carne, frutta, pesce e bevande, sono più di 3.600 in rappresentanza del 10% dell’intero comparto artigiano tutte lavorazioni molto apprezzate anche all’estero grazie ai circa 190 milioni di euro di export l’anno. Ed è anche sulle esportazioni che dobbiamo puntare.»
«Di fatto in Sardegna esiste un distretto immateriale – queste le parole del presidente della Camera di Commercio di Sassari, Gavino Sini – “glocalizzato” con imprese che da anni hanno dimostrato di poter rappresentare un traino per il nostro sistema economico. Vere e proprie eccellenze in ambito nazionale ed internazionale. Questo ci fa capire che l’economia dell’immaterialità, dell’Ict può e deve rappresentare un settore in crescita su cui lavorare.»
A detta di Natascia Mura, food blogger e coordinatrice specialistica del progetto, «Il web diventa uno strumento “a la page”, mai scontato e divertente, per degustare e raccontare prodotti che sanno di quella Sardegna sincera che ancora produce a mano alimenti preziosi, per stagionalità e tipicità, e complementi della tavola unici, sorprendenti e delicati. Lontani dai concetti della solita pubblicità uniformante di altri canali, i blog personali possono essere veicolo di narrazioni dedicate con cura. Dalle cucine degli autori, attraverso i propri sensi e l’entusiasmo trasmesso, è proprio con l’utilizzo consapevole di quei “tools” che i social possono tramutarsi in complici vetrine di bontà. In periodi di distanziamento sociale e difficoltà logistiche come quella attuale, ancora di più.»
Antonio Caria