«Giuseppe Conte e Luigi Di Maio hanno lavorato alla felice soluzione con quel necessario riserbo che spesso non si vuole comprendere nelle speculazioni delle polemiche politiche nostrane. Mi sento di ringraziarli doppiamente non solo per essersi impegnati a rendere di nuovo liberi questi lavoratori, ma per aver dovuto sopportare in silenzio sia le punzecchiature di chi millantava di avere la soluzione in tasca, sia le pressioni delle mosche cocchiere.»
Lo scrive su Facebook il vicepresidente della Commissione Esteri alla Camera, Pino Cabras (M5S), per il quale oggi è un giorno di festa per i lavoratori del mare.
«Questi diciotto lavoratori del mare (otto tunisini, sei italiani, due indonesiani e due senegalesi), questi pescatori partiti da Mazara del Vallo e bloccati per 107 giorni in uno dei punti più difficili dell’interminabile crisi libica, sono stati finalmente liberati.»
«Nel suo piccolo – conclude Pino Cabras – questa vicenda ha un significato politico più generale rispetto al modo di trattare una crisi che perdura da quando anche un pezzo di classi dirigenti italiane contribuì a distruggere lo Stato libico e a regalarci almeno dieci anni di gravi instabilità. Il significato emergente è che l’Italia ha tutto l’interesse a non forzare la mano, a tener conto della complessità dello scenario, a negoziare con fermezza in una scacchiera in cui i portatori di interessi sono tanti e agguerriti, a far valere un ruolo equilibrato della nostra Repubblica, a non perdersi nei dettagli ma a non considerare mai come un dettaglio la vita delle persone messe in mezzo dagli ingranaggi della storia.»