«Il tema di oggi fa tremare le vene ai polsi: come affrontare il nodo MES in un contesto pieno di pressioni politiche estreme nel pieno della devastante crisi Covid?»
Lo scrive, in una nota, Pino Cabras, deputato del Movimento 5 Stelle.
«Ricordatevi un dato che valeva il 4 marzo 2018 e vale anche oggi: il PD, il partito architrave delle politiche “austeritarie”, è stato pesantemente sconfitto perché il popolo italiano rigetta l’austerity. Il sentimento popolare non è mutato – aggiunge Pino Cabras -. Qualunque partito punti sul “ce lo chiede l’Europa” è già sconfitto in partenza. Le nostre ragioni per non tornare all’austerity sono fortissime e hanno invece il favore del popolo. Perciò l’errore più grande sarebbe avere paura. Se hai paura perdi più di quel che pensi di salvare cedendo.»
«Teniamo ferma la posizione tenuta fin qui: il Governo non abbia un mandato a riformare ora il trattato sul MES. Non basta promettere di non usare la pistola carica, non dobbiamo proprio metterla nella stanza perché non sappiamo chi verrà dopo di noi. È una responsabilità storica. Il M5S ha ricordato mille volte i nomi dei responsabili del fiscal compact, del bail-in, e abbiamo detto: «Ecco voi avevate votato sì e potevate dire no»: vogliamo essere ricordati anche noi come quelli che consegnarono la pistola? Passare alla storia così? Una firma è per sempre! – conclude Pino Cabras – E poi, soprattutto: il MES senza il pacchetto completo crea una gerarchia fra Stati ‘nordici’ e ‘sudici’ e innesca una profezia che si auto-adempie: la ristrutturazione del debito. Cioè austerity. No grazie. Teniamo il punto. Il PD cederà, abbiate fede nei nostri mezzi.»