«Apprendiamo dalla stampa locale la dichiarazione del nostro Primo Cittadino dove ritorna sulle sue idee circa l’adesione del comune di Porto Torres alla campagna screening “Sardi e Sicuri” promossa dalla Regione Sardegna, che interesserà il sassarese oggi e domani scopriamo che improvvisamente è possibile far convivere la campagna promossa dalla Regione Sardegna con la campagna vaccinale, mettendo a disposizione addirittura nuove infrastrutture.»
Lo dichiara la dirigente nazionale del Partito Sardo d’Azione, Ilaria Faedda, che aggiunge: «Solo pochi giorni fa, infatti, lo stesso Sindaco metteva in chiaro le motivazioni per la quale non aveva aderito all’iniziativa regionale, elencando problematiche a cui sembrava non si sarebbe potuto trovare soluzione. Una di queste era che il Comune aveva già avviato una campagna di screening a proprie spese e che, più che pensare allo screening, bisognava procedere con le vaccinazioni».
«A tal fine – prosegue Ilaria Faedda – in effetti erano stati messi a disposizione 15.000 € e portato compimento uno screening straordinario per studenti e per i dipendenti comunali. Si era dimenticato però di aver dichiarato, durante un Consiglio comunale, che la somma destinata a tale scopo si era rivelata insufficiente e che sarebbero serviti più denari per coprire una fascia più ampia di popolazione, in quanto lo screening costituiva un ottimo strumento per aiutare il sistema sanitario a fotografare lo stato dell’epidemia a Porto Torres.»
«Inoltre – prosegue Ilaria Faedda – sempre secondo quanto dichiarato da Mulas, anche il fatto che le associazioni di volontariato fossero già impegnate nella campagna vaccinale a tempo pieno e che non gli si potesse chiedere ulteriore sforzo, tutto ciò avrebbe costituito un problema.»
«A questo proposito – conclude Ilaria Faedda – ci poniamo e poniamo qualche domanda: sono state coinvolte tutte le associazioni? Quanti volontari sono sul campo? Quanti non sono stati coinvolti e sarebbero invece disponibili? E ancora quanti ne sarebbero serviti per la nuova campagna? Oggi siamo ben felici di apprendere questo cambio di vedute, in quanto siamo del parere che si dovesse da subito mettere da parte ogni pregiudizio politico e pensare soprattutto a dare un servizio ai cittadini che sperano di tornare alla normalità nel più breve tempo possibile. Un po’ meno questo repentino cambio di decisioni in un arco di tempo piuttosto breve, su un argomento così delicato e importante. Ci preoccupa, viceversa, che, su argomenti di questa levatura e di questa delicatezza, non ci si rifletta attentamente prima di rilasciare dichiarazioni che creano incertezza e confusione nella popolazione turritana. Sicuramente, e ne siamo certi, una valutazione più attenta e condivisa anche con le altre forze politiche, avrebbe portato alla decisione (di buon senso) di aderire da subito alla campagna di screening avviata dalla Regione Sarda, senza perdere tempo prezioso. Stiamo affrontando una guerra, non servono pregiudizi politici ma trovare soluzioni, possibilmente condivise.»
Antonio Caria