«I tempi per salvare l’autonomia dell’Istituto di previdenza dei giornalisti sono sempre più stretti, con una crisi finanziaria che non si risolve solo con gli appelli ma operando atti di gestione oculati accompagnati da scelte politiche. Va riaperto il tavolo alla Presidenza del Consiglio dei ministri e là vanno trovate soluzioni: la tutela della previdenza è difesa dell’indipendenza.»
Lo afferma la presidente della commissione Lavoro della Camera, Romina Mura (Pd), in concomitanza con le manifestazioni promosse dalla Federazione nazionale della stampa italiana nelle piazze italiane.
«L’emendamento del Pd alla Finanziaria 2021 – spiega Romina Mura – ha spostato l’eventuale commissariamento dell’Inpgi al 30 giugno 2021, concesso sgravi contributivi all’Istituto e trasferito l’onere degli ammortizzatori sociali dall’Inpgi all’Inps ma solo per quest’anno: occorrono interventi strutturali a lungo termine.»
Per la parlamentare «una strada è sicuramente l’allargamento della platea contributiva, considerando anche l’attuazione della legge 150/2000 sull’Informazione, come indicato la Corte costituzionale, laddove nella Pubblica amministrazione ci sono dipendenti i cui contributi vengono versati all’Inps invece che all’Inpgi».
Ricordando «le migliaia di giornalisti precari e sottopagati che reclamano il diritto all’equo compenso», Romina Mura auspica «una revisione complessiva della normativa che regola il mondo dell’informazione, aggiornandolo alle rivoluzioni nel settore che segnano una professione giornalistica in rapido cambiamento».