Si è svolto a Cagliari un incontro tra i presidenti dei Distretti sanitari dell’Oristanese e l’assessore Armando Bartolazzi. Il tema trattato: la crisi della sanità nel territorio. Durante l’incontro sono emersi due filoni principali sui quali si sta lavorando: il reintegro in servizio dei medici in pensione e impiego degli specializzandi anche nella medicina di base.
«Sono in contatto con i vertici della Polizia e con quelli dalla Croce rossa per la verifica dell’impiego del loro personale medico e infermieristico – ha dichiarato l’assessore Armando Bartolazzi -. Contatti sono stati avviati con i rettori della due università sarde per estendere l’impiego dei medici specializzandi non solo negli ospedali, ma anche nel territorio, a cominciare dagli Ascot. Un altro intervento sul quale stiamo lavorando proprio in queste ore riguarda il reintegro in servizio dei medici in pensione. Risulta che nell’oristanese quelli che hanno già dato disponibilità siano almeno 7-8. Un’altra soluzione utile riguarda l’impiego di personale amministrativo a supporto dei medici. Attraverso l’attuazione di queste misure si risolverebbe una buona parte dei problemi attuali.»
L’assessore Armando Bartolazzi, rispondendo a Francesco Mereu, presidente del Distretto sanitario di Ales-Terralba, ha definito particolarmente grave la situazione di Terralba dove 8mila cittadini sono privi dell’assistenza di base e ha garantito il massimo impegno per reperire con urgenza i medici necessari. Il sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna, ha sottolineato l’urgenza di ognuno dei punti contenuti nel documento consegnato all’assessore Armando Bartolazzi, ha chiesto che ai medici in pensione che rientrano in servizio sia consentito di utilizzare i ricettari e ha evidenziato due criticità su tutte: il servizio di Guardia medica e le carenze di organico degli ospedali della provincia. Un tema, quello degli organici degli ospedali, ripreso anche dai presidenti dei distretti di Oristano, Luigi Tedeschi, e Ghilarza-Bosa, Stefano Licheri, che hanno invitato l’assessore regionale ad individuare le soluzioni idonee ad evitare la fuga dei medici dai presidi sanitari periferici.
Antonio Caria