«Grazie all’approvazione dell’emendamento sugli usi civici presentato dal deputato del M5s Alberto Manca, la Regione potrà finalmente autorizzare i processi di trasferimento e permuta degli usi collettivi, procedendo così alla sdemanializzazione di quei terreni sui quali il godimento degli usi civici è ormai irreversibilmente compromesso.»
A dirlo è Alessandro Solinas, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, che ha presentato una mozione (sottoscritta dai pentastellati Michele Ciusa, Desirè Manca, Roberto Li Gioi) che impegna il Presidente della Regione e la Giunta a definire ed approvare urgentemente i nuovi indirizzi e le nuove direttive operative per lo svolgimento dei procedimenti amministrativi in materia di usi civici.
«Una buona notizia per tanti Comuni sardi, e in particolare per decine di Comuni dell’Oristanese, in cui ben 86 Comuni su 88 presentano aree gravate da usi civici. Zone dove talvolta i proprietari di abitazioni non possono né vendere né ristrutturare poiché le loro case ricadono in aree ad uso collettivo soggette a vincoli stringenti. Basti pensare che in Sardegna gli usi civici riguardano ben 347 comuni su 377 per capire l’importanza di questo provvedimento – prosegue il consigliere regionale pentastellato – che, a maggior ragione, in questo periodo di crisi economica legata alla pandemia, rappresenta un grande risultato, innanzitutto perché consentirebbe agli interessati di partecipare ai bandi comunitari per l’ottenimento dei benefici connessi alle politiche di settore ma anche di accedere alle importanti agevolazioni fiscali previste nel decreto Rilancio.»
«La Giunta regionale – aggiunge Alessandro Solinas -, a seguito della delibera dell’8 gennaio scorso, a tutt’oggi non ha ancora proceduto all’approvazione dei nuovi indirizzi e delle nuove direttive operative per lo svolgimento dei procedimenti amministrativi in materia di usi civici. Un ritardo inaccettabile – conclude Alessandro Solinas – considerata la portata della problematica e il numero di amministrazioni e di cittadini che da decenni attendono questo provvedimento.»
Antonio Caria