Nuovo allarme cinghiali in Sardegna. A lanciarlo è, nuovamente, il consigliere regionale dei Progressisti, Gianfranco Satta, che denuncia gli ingenti danni causati agli agricoltori sardi che producono grano.
Una situazione che viene portata all’attenzione del presidente della Regione, Christian Solinas, e dell’assessora regionale dell’Agricoltura, Valeria Satta, attraverso un’interrogazione.
«Dove non arrivano le cavallette sono arrivati i cinghiali – dice Gianfranco Satta, anche in qualità di vice presidente della Commissione Attività produttive -. Quest’anno parlare di disastro non è eccessivo. A mia memoria non si sono mai visti danni così estesi su intere produzioni. Parlo ad esempio dell’Anglona, territorio che conosco meglio di altri, ma in generale di tutta la Sardegna. Quelli estivi sono sempre stati dei mesi di festa perché in concomitanza con le trebbiature ci si incontrava tra colleghi per festeggiare il raccolto. Quest’anno, invece, gli agricoltori si dovranno incontrare per stimare i danni subiti, sostituendo l’allegria con la disperazione annunciata per i mesi a venire. Peraltro, anche chi ha previsto situazioni simili dovute al soprannumero dei cinghiali, che oramai stanno devastando anche i giardini delle abitazioni civili, ha potuto fare ben poco per correre ai ripari poiché le compagnie assicurative, sempre con maggiore frequenza, si rifiutano di assicurare le coltivazioni contro i danni provocati da questi animali. Non si può pretendere che un agricoltore, dopo aver speso ingenti risorse per la semina, affidi la propria attività alla sorte sperando che i cinghiali non arrivino sul proprio appezzamento.»
«Piccoli centri dell’interno, ma non solo, spesso vivono di un’economia prevalentemente agricola e subire perdite di questo tipo è un grosso problema per tutti i settori produttivi. Nei mesi scorsi si è parlato molto di grano, soprattutto a causa della guerra in Ucraina, ma nonostante ciò poco si è fatto per cercare di contenere questa pestilenza – conclude Gianfranco Satta -. Io stesso nei mesi scorsi ho presentato una proposta di legge per provare a gestire in maniera diversa gli abbattimenti controllati dei cinghiali oltre la stagione venatoria, proprio nel rispetto di quanto disposto nell’ultima legge di stabilità nazionale, ma nonostante sia stata assegnata alla Commissione da due mesi, ancora non si è discusso di niente. A questo punto auspico almeno che la Giunta valuti seriamente la possibilità di prevedere dei ristori a favore delle aziende agricole a parziale compensazione delle perdite subite ma soprattutto che lo faccia con rapidità, coinvolgendo i comuni nella raccolta delle istanze e garantendo tempi certi nell’erogazione delle risorse, altrimenti per molti agricoltori sarà veramente difficile andare avanti.»
Antonio Caria