«La Regione è fortemente interessata al futuro delle saline Conti Vecchi e la recente cessione di quote societarie da parte dell’Eni, a cui fa capo la concessione mineraria, è oggetto di scrupolosa attenzione in merito al mantenimento del presidio industriale, dei livelli occupazionali e delle prospettive di coerenza e sviluppo con il sistema industriale regionale.»
Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, durante l’incontro con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali sul tema della cessione delle saline di Cagliari.
«L’impatto del subentro di una nuova proprietà sarà attentamente verificato dalla Regione, che monitorerà il mantenimento delle condizioni che avevano dato luogo prima al rilascio della concessione e poi al rinnovo. Fino ad oggi, non c’è stato alcun momento di confronto formale tra Eni e istituzioni regionali per verificare la procedura in corso, ma è auspicabile che avvenga al più presto. Comunque, registriamo l’ennesimo ‘abbandono’ da parte di Eni nei confronti della Sardegna, a riprova ulteriore del suo disinteressamento per la nostra realtà socioeconomica – conclude Anita Pili -. È certamente necessario un protocollo che abbia l’obiettivo di garantire il futuro di questo fondamentale presidio, caratterizzato da un‘altissima professionalità, all’interno del sistema industriale sardo e per garantire i lavoratori, almeno 66 tra occupati a tempo pieno e stagionali, oltre a quelli dell’indotto. A breve, sarà convocato un tavolo interistituzionale per affrontare la questione.»
Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, durante l’incontro con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali sul tema della cessione delle saline di Cagliari.
«L’impatto del subentro di una nuova proprietà sarà attentamente verificato dalla Regione, che monitorerà il mantenimento delle condizioni che avevano dato luogo prima al rilascio della concessione e poi al rinnovo. Fino ad oggi, non c’è stato alcun momento di confronto formale tra Eni e istituzioni regionali per verificare la procedura in corso, ma è auspicabile che avvenga al più presto. Comunque, registriamo l’ennesimo ‘abbandono’ da parte di Eni nei confronti della Sardegna, a riprova ulteriore del suo disinteressamento per la nostra realtà socioeconomica – conclude Anita Pili -. È certamente necessario un protocollo che abbia l’obiettivo di garantire il futuro di questo fondamentale presidio, caratterizzato da un‘altissima professionalità, all’interno del sistema industriale sardo e per garantire i lavoratori, almeno 66 tra occupati a tempo pieno e stagionali, oltre a quelli dell’indotto. A breve, sarà convocato un tavolo interistituzionale per affrontare la questione.»
Antonio Caria