Abitazioni, aree, locali tecnici presto al miglior offerente: approvando a maggioranza la delibera di giunta (le opposizioni si sono astenute), la commissione Bilancio del Consiglio regionale ha dato di fatto il via libera alla vendita di una parte del patrimonio immobiliare della Regione. Si tratta di cespiti non pregiati e non più funzionali, distribuiti tra il Cagliaritano e il Sulcis.
La delibera è stata illustrata dall’assessore agli Enti locali, Quirico Sanna, che ha anche detto: «Il lavoro di razionalizzazione degli immobili regionali effettuato nei mesi scorsi ha già portato un risparmio di cinque milioni di euro pubblici, come è stato evidenziato anche dalla Corte dei Conti. Questa azione di censimento e vendita di beni non strategici proseguirà nei prossimi mesi anche se la mancanza di oltre 140 unità in assessorato rende tutto complicato».
La commissione, presieduta dall’on. Valerio De Giorgi, ha avviato anche l’iter di approvazione della proposta di legge 173 a firma dell’on. Antonello Peru e più, che prevede un sistema di strumenti finanziari e creditizi alternativi a quelli tradizionali bancari per le piccole e medie imprese.
Di seguito una sintesi della relazione di Antonello Peru: «Questa legge nasce in piena pandemia ma sarebbe sbagliato pensare che sia una proposta legata esclusivamente ad una situazione di emergenza e per aiutare le nostre imprese. È sbagliato anche concettualmente parlare genericamente di aiuto. Noi, come politica dobbiamo stare a fianco alle imprese, le dobbiamo supportare. Dobbiamo creare le condizioni perché possano svolgere la funzione primaria e insostituibile che ricoprono nella nostra società. Dobbiamo dargli strumenti, pensare a soluzioni che diano loro stabilità a lungo termine. Senza le imprese non esistono tutti i servizi che le imprese quotidianamente forniscono ai cittadini, in tutti i settori della nostra vita quotidiana. Non esiste neanche il gettito fiscale e, per fare un esempio, non è possibile garantire gli stessi stipendi pubblici. È dunque nostro dovere garantire al nostro tessuto imprenditoriale di operare ma anche di crescere e di svilupparsi con misure e interventi che non siano più ordinari ma straordinari e innovativi.
Uno dei problemi più sentiti è quello dell’accesso al credito, dell’assenza di liquidità. Neanche la pandemia e neanche la garanzia pubblica sono riuscite a rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono un rapido accesso al credito.
Con questa legge proponiamo due misure: la prima interviene proprio su questo aspetto e allarga le opportunità di accesso al credito non limitandole solo al sistema bancario.
Con l’emissione di mini bond e basket bond si garantirebbe alle nostre piccole e medie imprese di poter avere da subito la liquidità necessaria per far fronte alle difficoltà attuali.
La seconda misura invece vuole promuovere lo scambio di beni e servizi tra imprese sarde attraverso il riconoscimento e la disciplina dei circuiti di compensazione multilaterale e multitemporale che utilizzano la moneta complementare. Si innesterebbe un processo di economia circolare con una moneta complementare sarda, utilizzata dalle imprese per gli acquisti, ma anche per il pagamento di tributi locali e regionali.
L’obiettivo ambizioso è raggiungere una maggiore autonomia finanziaria nell’isola, a tutto vantaggio delle nostre imprese. Ritengo sia indispensabile un intervento per dare piena funzionalità all’Agenzia Sarda delle Entrate. Nata con grandi ambizioni cinque anni fa non è stata ancora messa nelle condizioni di poter operare e di svolgere pienamente le funzioni per le quali è stata creata. Faccio un esempio per tutti: l’Agenzia Sarda non può ancora ricevere direttamente i tributi regionali, neanche quelli di cui deve incamerare i 10/10.
Chiedo dunque che si dia continuità al lavoro del Commissario straordinario ma anche strumenti e risorse per poter negoziare con lo Stato la riscossione diretta quanto meno dei tributi su cui lo Stato non deve trattenere niente.
E’ evidente che una svolta di questo tipo consentirebbe di poter avere maggiore contezza delle reali entrate tributarie e anche rispetto all’applicazione di questa legge favorirebbe il pagamento dei tributi con la moneta complementare».