I consiglieri regionali di Liberi e Uguali Sardigna, Daniele Cocco ed Eugenio Lai, insieme ad altri consiglieri del centrosinistra, hanno depositato una mozione sulla necessità urgente di chiarire le modalità e i limiti per la coltivazione, trasformazione, commercializzazione ed utilizzo della canapa in Sardegna.
«Negli ultimi anni – ha dichiarato Daniele Cocco -, si è sviluppato un forte interesse verso la coltivazione della “canapa industriale”, in relazione soprattutto ai diversi utilizzi a cui la pianta si presta quali quelli legati all’industria alimentare, tessile, cosmetico, della bioedilizia e bioenergia. In Italia è consentito coltivare la canapa a condizione che vengano utilizzate le varietà ammesse e con un tenore di THC inferiore allo 0,2%. Diversi imprenditori sardi hanno creduto nella diversificazione delle colture approntando coltivazioni di canapa industriale, per il mercato domestico e per quello internazionale, favoriti sia dal clima favorevole della regione e sia dalle sempre maggiori azioni commerciali tese a favorire la coltivazione della canapa per i diversi usi.»
«Purtroppo – ha aggiunto Daniele Cocco -, per un quadro normativo italiano composito e apparentemente contraddittorio, gli operatori di tutta la filiera agroindustriale della canapa si trovano ad affrontare dubbi interpretativi sui termini per la coltivazione della canapa in Sardegna. E’ necessario fare chiarezza in settore produttivo che può portare lavoro e benessere in tutta la regione, in cui molti imprenditori sardi, spesso giovani, hanno investito tempo e denaro.»
«Ritengo – ha concluso Daniele Cocco – che Regione Sardegna debba promuove e tutelare l’intera filiera agroindustriale e agroalimentare della canapa in Sardegna promuovendo il ruolo strategico delle coltivazioni e dei suoi derivati specialmente in un’ottica di sostenibilità ambientale e di sviluppo economico dei territori quali la bonifica dei terreni e dei siti inquinati, la bioedilizia e la bioenergia.»
Antonio Caria