«Il disegno di legge 127 della Giunta sulle Politiche sociali non ci soddisfa e presenteremo entro lunedì i nostri emendamenti migliorativi.»
Lo afferma il vice presidente della commissione Sanità Daniele Cocco, di LeU, secondo il quale la maggiore criticità del provvedimento consiste nell’affidare la gestione degli interventi sulle disabilità gravi ai Plus sottraendola ai Comuni che, come afferma anche l’Anci, hanno lavorato benissimo.
«L’azione dei Sindaci e dei Servizi sociali comunali – spiega Daniele Cocco -, ha prodotto in questi anni efficienza e soprattutto ha mostrato capacità di risposta “dal basso” ai problemi delle famiglie dei 45.000 utenti della Sardegna, sia per la rapidità nell’utilizzo delle risorse che per gli stessi beneficiari, i quali hanno molto migliorato la loro condizione in termini di autonomia e capacità di scelta. Sarebbe sbagliato interrompere questo circolo virtuoso sostituendo ai Comuni i Plus, che già hanno evidenziato una serie di problemi sia di personale che di risorse. Sosterremo questa tesi secondo noi di grande buon senso – aggiunge Daniele Cocco -, nell’interesse di famiglie e persone particolarmente fragili e in definitiva della stessa Regione, che investe molto in questo settore e non può rischiare di mettere in discussione gli ottimi risultati raggiunti.»
Daniele Cocco ha sollevato inoltre il problema della “ripartenza” del sistema sanitario regionale dopo la fase più acuta dell’epidemia Covid-19 «perché – ricorda – i pazienti sardi fortunatamente non hanno più come prima il problema del Coronavirus ma ne hanno molti altri, penso in primo luogo ai malati oncologici ed alle vaccinazioni per i bambini, ma anche a tutti quei pazienti che devono sostenere visite specialistiche o fare esami ambulatoriali».
«Queste attività sono state rallentate dall’emergenza Covid – conclude Daniele Cocco -, ma adesso bisogna tornare alla normalità e a nostro giudizio è importare sapere “come” e “quando”. Per questo chiederemo alla commissione di svolgere appieno il suo ruolo, cominciando da un confronto a tutto campo con il comitato scientifico che supporta la Giunta, perché siamo convinti che l’attuale fase di transizione contenga al suo interno una “sua” emergenza da governare e gestire al meglio, in attesa della riforma.»