«La commissione Seconda è impegnata prioritariamente nel lavoro di riscrittura della legge regionale 18 del 2006 sullo spettacolo dal vivo con la scopo di elaborare un buon testo adatto ai tempi. Sappiamo che un euro investito nella cultura ne genera almeno tre se non di più e riteniamo che anche per questo il Consiglio regionale debba ascoltare gli spunti offerti dalle organizzazioni che si occupano di questo settore strategico, coinvolgendole nella redazione della nuova legge che contiamo di presentare all’Aula prima possibile.»
Lo ha detto la presidente Camilla Soru al termine dell’audizione del Cuss, Coordinamento dei lavoratori dello spettacolo dal vivo presieduto da Marco Benoni che mette insieme più di 90 delle 120 organizzazioni sarde e oltre 4 mila lavoratori diretti.
Davanti al parlamentino Marco Benoni ha illustrato le criticità del settore: «La prima riguarda i contributi dell’articolo 56relativi al 2023, chiediamo all’assessorato alla Cultura uno sforzo per esaminare le domande e i rendiconti. Senza certezze finanziarie è impossibile andare avanti, tanto per le grandi imprese culturali quanto per le piccole realtà comunque ammesse al contributo».
La seconda richiesta è «una nuova legge per lo spettacolo dal vivo. Siamo a disposizione della commissione per fornire spunti e suggerimenti alla luce di un lavoro di raccolta dei dati economici e occupazionali che il Cuss ha promosso tra i suoi aderenti per l’anno 2019».
La seconda commissione ha dato il via libera all’unanimità anche al programma di bonus assunzionali presentato dall’assessora Desirè Manca, oltre 40 milioni di euro per incentivare nuove assunzioni o per trasformare rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato. E’ stata l’esponente della Giunta Todde a illustrare in commissione le linee guida del P/20, che rimodula 40 milioni di euro di fondi europei da destinare ai contributi pensionistici dei nuovi lavoratori mentre 1,7 milioni di euro sono destinati alle imprese e finalizzati alla riformazione del personale.
Per l’assessora Desirè Manca «la povertà è crescente, stimiamo che in Sardegna il 15 per cento delle famiglie sia in povertà relativa».