È stata presentata dal gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale una proposta di legge per chiedere interventi in favore delle testate online, per coprire, spiegano, «le croniche lacune agli strumenti in vigore per garantire un’informazione più libera e plurale».
«La LR 22/1998 ha 22 anni, è una Legge vecchia che si basa sul sostegno alle aziende editoriali e solo marginalmente a quello dei lavoratori», ha dichiarato la Laura Caddeo, prima firmataria dell’interrogazione, che ha sottolineato anche la necessità «di più tutele per i lavoratori del settore perché il mondo delle telecomunicazioni è profondamente mutato negli ultimi 20 anni, sia dal punto di vista tecnologico che per le modalità lavorative».
«Negli anni – sostengono i Progressisti – si è assistito a numerose modifiche delle normative nazionali ma, nonostante questi tentativi di adeguamento ai tempi, le disposizioni legislative nel settore telecomunicazioni non sono sufficienti a garantire tutela e dignità in tutti i settori, in particolare in quello dell’informazione online. Soprattutto in questi mesi di emergenza coronavirus l’informazione online ha reso un vero servizio pubblico ma la crisi ha aggravato la situazione di molte testate online locali, costringendo numerosi editori a programmi di ridimensionamento. Questa crisi richiede misure eccezionali, anche attraverso la tutela del libero esercizio della professione giornalistica – concludono i Progressisti -. Una corretta informazione libera e plurale, oltre che strumento utile a combattere le numerose notizie false che si trovano nel web, sarà sempre più un servizio essenziale per l’intera comunità.»
«La LR 22/1998 ha 22 anni, è una Legge vecchia che si basa sul sostegno alle aziende editoriali e solo marginalmente a quello dei lavoratori», ha dichiarato la Laura Caddeo, prima firmataria dell’interrogazione, che ha sottolineato anche la necessità «di più tutele per i lavoratori del settore perché il mondo delle telecomunicazioni è profondamente mutato negli ultimi 20 anni, sia dal punto di vista tecnologico che per le modalità lavorative».
«Negli anni – sostengono i Progressisti – si è assistito a numerose modifiche delle normative nazionali ma, nonostante questi tentativi di adeguamento ai tempi, le disposizioni legislative nel settore telecomunicazioni non sono sufficienti a garantire tutela e dignità in tutti i settori, in particolare in quello dell’informazione online. Soprattutto in questi mesi di emergenza coronavirus l’informazione online ha reso un vero servizio pubblico ma la crisi ha aggravato la situazione di molte testate online locali, costringendo numerosi editori a programmi di ridimensionamento. Questa crisi richiede misure eccezionali, anche attraverso la tutela del libero esercizio della professione giornalistica – concludono i Progressisti -. Una corretta informazione libera e plurale, oltre che strumento utile a combattere le numerose notizie false che si trovano nel web, sarà sempre più un servizio essenziale per l’intera comunità.»
Antonio Caria