Le commissioni Bilancio e Lavoro, riunite in seduta congiunta sotto la presidenza di Valerio De Giorgi (Misto) hanno proseguito nell’esame degli indirizzi strategici per la programmazione comunitaria 2021-2027, fondo Fse e fondo Fesr, con le audizioni di due esperti della società di consulenza PAdvice che, in raggruppamento con la Luiss business school, supporta gli uffici regionali. Giuseppe Settanni e Gianluca Letizia hanno di fatto approfondito, in maniera tecnica, i contenuti di dettaglio dei regolamenti del ciclo di programmazione 2021-2027 ed evidenziato gli obiettivi specifici e i settori di finanziamento dei due principali fondi europei. La Sardegna, come è noto, dovrebbe contare su oltre 600 milioni di euro a valere sul Fondo sociale europeo (161 milioni in più di quelli della programmazione 2014-2020) ma, come dichiarato dall’assessora del Lavoro, Alessandra Zedda, nel corso della precedente audizione, si lavorerà per modificare la ripartizione percentuale del complesso degli stanziamenti (2 miliardi e 933 milioni di euro) portando la quota Fse, rispetto al Fesr, dall’attuale 21% fino al 32% per un ammontare di circa 900 milioni di euro.
«Non è un problema di risorse – ha più volte affermato il professor Settanni nel corso del suo intervento – quanto di obiettivi, progetti e tempi di realizzazione».
«Il tutto, all’interno delle maglie più stringenti calate dalla commissione europea – hanno insistito i due docenti – e di un ciclo programmatorio che parte in un momento certamente inedito e difficile per la realtà comunitaria, basti pensare alla pandemia globale o agli effetti della Brexit. Tra le principali novità del settennio il riaffermare “una reale visione unitaria dell’Europa”, rispetto agli interventi del precedente ciclo “orientati per lo più con una visione incentrata sul singolo Stato membro.»
A proposito delle “maglie più ristrette” si è fatto riferimento ai progetti della transizione verde e digitale; ai diciassette obiettivi definiti dalle nazioni unite ed al cambio di strategia che riguarda le politiche di sostegno. «
«Le politiche di sostegno passivo – ha affermato Giuseppe Settanni – lasciano il passo ad un percorso più virtuoso con l’associazionismo che si configura come un’autentica stampella della Pubblica amministrazione.»
Da qui il riferimento ad un nuovo protagonismo dell’impresa sociale e del terzo settore in genere e la riproposizione delle sfide da vincere nella concomitanza della pandemia: «Col Fesr, rafforzare la capacità di risposta del sistema sanitario e sostenere e valorizzare le potenzialità economiche e sociali legati al turismo e alla cultura; con il Fse, la lotta alla disoccupazione giovanile, alla povertà tra i bimbi e sostegno alla forza lavoro per la transizione verde e digitale».
Le commissioni II e III proseguiranno nel confronto sulle linee strategiche per la preparazione del programma regionale (2021-2027) con una serie di altre audizioni che vedranno protagonisti i cosiddetti portatori di interesse, ad incominciare da Anci, Università, sindacati, organizzazioni del mondo delle imprese, enti della cooperazione ed agenzie formative.