«Sul Piano Casa la Giunta regionale latita e l’intero settore dell’edilizia risulta bloccato a causa delle decisioni sbagliate del presidente e del suo assessore: a pagarne le conseguenze sono, di nuovo e anche in questo caso, cittadini, professionisti e imprese. Tutto nonostante l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio regionale un mese e mezzo fa che impegnava l’esecutivo a trovare una soluzione sulla bocciatura della legge da parte della Corte costituzionale.»
Lo dichiara il consigliere regionale dei Progressisti, Francesco Agus, che aggiunge: «La Giunta non ha rispetto delle esigenze di un intero comparto produttivo ma neppure del lavoro del Consiglio regionale. Non è ammissibile che un documento sottoscritto da opposizione e maggioranza sia considerato carta straccia. Chiediamo un confronto in Aula, come previsto dal regolamento, con il presidente della Regione e i suoi assessori per sapere cosa hanno fatto in questo periodo per risolvere l’ennesimo problema da loro creato all’economia isolana».
«La necessità di colmare il vuoto normativo in tema di governo del territorio – ricorda Francesco Agus – era chiara a tutti, opposizione e maggioranza, tanto che l’ordine del giorno fu approvato con il voto di tutti i consiglieri. Un atto di plateale sfiducia verso l’assessore da parte di tutti i gruppi consiliari, compreso quello del suo partito, a ben vedere giustificato: temevamo non facesse niente e niente in effetti ha fatto. Da allora è tutto fermo, a parte i soliti annunci: l’attività del settore risulta fortemente condizionata dalle incertezze sul quadro normativo di riferimento e sulle prospettive di immediata risoluzione delle questioni sollevate dalla Corte Costituzionale – conclude Francesco Agus -. Chiedo che la prossima seduta dell’Assemblea sia dedicata alla discussione con la Giunta regionale per capire come si siano mossi il presidente e l’assessore, se ancora ha un ruolo, per mettere fine a questa pantomima. Serve rispetto per l’attività del Consiglio, inclusa la maggioranza, ma soprattutto per il lavoro di professionisti e imprese che si trovano impantanati, loro malgrado, nella confusione creata dalle scelte di chi in questo momento governa la Sardegna.»
Antonio Caria