«Se non fossimo in ritardo sulle somministrazioni, farebbe piacere notare che anche il commissario dell’Ats, nominato dal presidente della Regione, riconosce che avevamo ragione quando denunciavamo le falle dell’organizzazione della campagna vaccinale messa in piedi in Sardegna.»
Lo scrive, in una nota, Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale.
«Abbiamo sottolineato più volte, nei mesi scorsi, come il sistema di prenotazione online della Regione non funzionasse e come molti aventi diritto al vaccino tra gli over 80 e le categorie protette non riuscissero neanche a comunicare la propria adesione alla campagna. È bastato il passaggio al portale del Governo per avere 95.000 prenotazioni in pochi giorni – aggiunge Francesco Agus -. Altre regioni avevano scelto questo sistema già da fine marzo, mentre in Sardegna ancora il primo aprile si sottolineava, sempre parole del commissario Ats, che “la nostra piattaforma, vaccinocovid.sardegnasalute.it
«Sempre per la foga degli annunci buoni per la stampa ma mai seguiti da fatti concreti, ricordiamo l’enfasi con cui si celebrava la campagna di screening “Sardi e sicuri”, effettuata con tamponi antigenici criticati dallo stesso professor Andrea Crisanti, grande sponsor dell’operazione. Chiedevamo da tempo, inascoltati, che i medici impegnati sui territori e le risorse impiegate fossero destinate alla campagna vaccinale. Scoprono oggi, in Regione, che sì, in effetti gli screening hanno rallentato le somministrazioni di vaccini. Presenteremo in Consiglio regionale due interrogazioni, per capire i costi dell’inutile portale regionale e per conoscere quali siano stati i reali effetti della campagna di screening, se non quello della fotografia del momento preciso senza nessun seguito – conclude Francesco Agus -. Al presidente della Regione un altro suggerimento: metta da parte le questioni politiche e la necessità personale di visibilità e ascolti le critiche costruttive e i suggerimenti che arrivano anche dalle opposizioni. Se a darci ragione sono gli uomini che lui stesso ha messo alla guida della sanità isolana, significa che da parte nostra c’è il massimo impegno per la tutela delle cittadine e dei cittadini sardi.»