“Per risolvere la questione degli usi civici in Sardegna servirà una norma di attuazione dello Statuto Speciale, per la quale la Regione ha già avviato le interlocuzioni con lo Stato.”
Lo sottolinea il capogruppo del Partito Sardo d’Azione in consiglio regionale Franco Mula, che aggiunge: “La norma non è stata evidentemente pensata con specifico riferimento alla Sardegna, come peraltro evidenziato da autorevoli esperti in quanto è noto che in Sardegna gli accertamenti degli usi civici sono intervenuti in data successiva, a partire dal 2005 in poi. Questo fatto peculiare comporta che numerosi cittadini sardi, in assoluta buona fede, hanno acquistato, venduto, costruito su terreni soggetti ad uso civico senza saperlo, con atti regolarmente redatti dai notai, successivi al 1985. Solo dopo, intervenuti gli accertamenti degli usi civici, si è scoperto che le attività sono state compiute su terreni assoggettati a tale vincolo. Da tale situazione deriva l’impossibilità per i cittadini sardi di poter compiere qualsiasi attività su tali beni, quali anche l’utilizzo del super bonus del 110% che tanto potrebbe fare bene all’economia isolana”.
“La soluzione all’annosa problematica riguardante ben 250 comuni della Sardegna – conclude Franco Mula -, può essere risolta solamente adottando una norma di attuazione dello Statuto speciale, che prenda in considerazione le problematiche specifiche della Sardegna.”
Antonio Caria