«Le misure straordinarie adottate a sostegno all’attività del comparto agro-zootecnico sardo, colpito dall’aggravamento della crisi economica derivante dall’emergenza epidemiologica Covid-19, devono essere strettamente limitate alla durata dell’emergenza sanitaria e deve essere riattivata quanto prima la regolare riscossione dei tributi istituzionali.»
Lo chiede il segretario regionale della Uila Filbi (Federazione Italiana Lavoratori Bonifica Irrigazione) Franco Pani in una lettera indirizzata all’assessore regionale all’Agricoltura, Gabriella Murgia, in cui si esprime preoccupazione per le direttive agli Enti di bonifica impartite con la delibera della Giunta regionale n. 23/8 dello scorso 29 aprile che sostanzialmente dispongono la sospensione sine die della riscossione dei contributi a carico dei consorziati e degli utenti irrigui.
«E’ indubbio che il rallentamento, se non addirittura l’interruzione, del flusso delle entrate derivanti dalla riscossione dei tributi istituzionali ed irrigui, che potrebbe prodursi in conseguenza all’attuazione della delibera in questione, farebbe mancare nel breve periodo ai Consorzi di bonifica ingenti risorse finanziarie assolutamente necessarie per il loro buon funzionamento – scrive Franco Pani, facendosi portavoce dei timori dei lavoratori degli Enti di bonifica – ciò, per giunta, nell’approssimarsi del periodo estivo nel quale i Consorzi di bonifica registrano la massima intensità dell’attività del servizio irriguo.»
Per la Uila Filbi la forte riduzione delle entrate istituzionali potrebbe condizionare negativamente l’ordinaria erogazione dei servizi all’utenza irrigua dei Consorzi in generale, ma per il Consorzio di bonifica del Nord Sardegna, attraversato da una gravissima crisi finanziaria che recentemente ha persino messo a rischio l’erogazione delle retribuzioni al personale dipendente, i riflessi negativi potrebbero addirittura tradursi nella paralisi delle attività istituzionali.
Secondo il sindacato la soluzione prospettata con la recente delibera regionale non è adatta a far fronte alla giusta necessità di intervenire a sostegno del comparto agro-zootecnico, colpito al pari di tutti i settori produttivi del Paese dall’aggravarsi della crisi economica derivante dell’emergenza sanitaria Covid-19. «L’eventuale criticità finanziaria che potrebbe determinarsi – afferma Franco Pani – si rifletterebbe negativamente nelle attività consortili svantaggiando, primi fra tutti, i soggetti che la Regione intende sostenere, ossia gli imprenditori agricoli.»
«Viceversa – sostiene il sindacato – per garantire la richiesta di produzione di beni alimentari per l’approvvigionamento della filiera, occorre invece più che mai salvaguardare il lavoro, le retribuzioni ed il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori dei Consorzi di bonifica, che quotidianamente svolgono la loro opera nell’interesse del comparto agro-alimentare, superando anche nuove e inaspettate difficoltà operative e di sicurezza sui luoghi di lavoro generate dall’emergenza sanitaria in atto.»
Da qui la richiesta che le misure straordinarie previste dalla delibera siano strettamente limitate alla durata dell’emergenza sanitaria e sia riattivata quanto prima la regolare riscossione dei tributi istituzionali.