«In queste ultime ore abbiamo sentito e letto le parole della maggioranza in Consiglio regionale riguardo la proroga da parte dell’Ue del blocco dell’export delle carni suine sarde, ma anche sui motivi che hanno indotto i vertici dell’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina a dimettersi. Ebbene a tal proposito noi del Pd troviamo alquanto ingenerose e fuorvianti le dichiarazioni rilasciate alla stampa da alcuni esponenti della maggioranza nei confronti di Alessandro De Martini ed Alberto Laddomada, il cui lavoro, frutto di una scelta coraggiosa e lungimirante della Giunta Pigliaru, ha consentito di intraprendere la lotta al virus, con i risultati che oggi sono, da tutti, riconosciuti.»
Ad affermarlo sono il Capogruppo del Pd in Consiglio Gianfranco Ganau ed il segretario regionale del PD Emanuele Cani.
«Come hanno avuto il sentore che dalla Comunità Europea sarebbe potuta arrivare una decisione negativa hanno abbandonato la barca. Non si sono voluti prendere la responsabilità delle loro azioni» ha detto alla stampa il presidente della commissione Attività produttive Piero Maieli (Psd’Az).
«Lo abbiamo ripetuto più volte: siamo tuttora convinti, anche forti dei risultati ottenuti, che l’eradicazione della peste suina costituisse il primo passo per consentire la valorizzazione di questa forma di allevamento con le sue produzioni tipiche, soprattutto nelle aree interne della nostra isola – proseguono Ganau e Cani -. Un’azione forte e basata su criteri scientifici che potesse offrire alla Sardegna una opportunità negata per quasi quarant’anni. Le strategie d’intervento sul virus utilizzate fino all’istituzione dell’Udp non avevano dato risultati tangibili e dopo 36 anni la presenza del virus era ancora forte, tale da determinare, tra il 2012 e il 2013 una fortissima recrudescenza di focolai e spingere l’allora ministro della Salute a predisporre il commissariamento della sanità veterinaria pubblica della Regione Sardegna.»
«L’idea di costituire una struttura multidisciplinare, dotata dei poteri straordinari necessari per coordinare tutte le risorse e strutture dell’Amministrazione regionale, in capo al responsabile dell’Unità di progetto, è risultata ottimale, alla luce dei risultati conseguiti, e di ciò l’Europa ha dato atto nei suoi audit di verifica – spiegano i due esponenti del Pd -. La Commissione europea nel rapporto del 2016 ha infatti riconosciuto “la facoltà e la capacità di garantire l’efficacia della gestione, del coordinamento e della cooperazione fra le diverse autorità (a livello centrale, regionale e locale) impegnate a debellare la PSA”, definendola “una condizione preliminare per gestire un programma di eradicazione”. In quello del 2019 ha scritto nero su bianco che grazie al lavoro dell’Udp “la situazione epidemiologica riguardante i suini domestici è notevolmente migliorata nel corso degli ultimi 18 mesi”».
«I dati disponibili, risalenti a qualche mese fa, sulla situazione della PSA – sottolineano Ganau e Cani – descrivono una situazione assolutamente positiva da un punto di vista epidemiologico sia nei suini domestici con l’ultimo caso di positività al virus riscontrato oltre due anni fa, sia nei cinghiali di cui non si registrano nuovi contagi da quasi due anni».
«Tutto questo patrimonio di conoscenze e di capacità, non può e non deve essere disperso, perché rappresenta un patrimonio di tutta la Sardegna – concludono Ganau e Cani -. Sarebbe importante che il presidente Christian Solinas e l’assessore Mario Nieddu, rendessero pubbliche le ragioni che hanno indotto i vertici dell’UdP alle dimissioni e consentissero a tutti di avere elementi oggettivi di valutazione per comprendere lo stato reale delle cose. Al posto delle dichiarazioni di rito, sarebbe stato molto più utile, infine, che il presidente della Commissione Attività produttive del Consiglio regionale Piero Maieli, nel corso degli ultimi due anni, ponesse all’OdG dei lavori la tematica della eradicazione della PSA così da poter sentire tutte le componenti del settore suinicolo, i Sindaci dei territori interessati dalla presenza del virus e i rappresentanti del mondo della caccia. Si sarebbe data la possibilità ai rappresentanti dell’UdP di informare la massima Assemblea sarda sullo stato dell’arte e sulle eventuali criticità riscontrate negli ultimi due anni.»