«La Sardegna ha risposto all’emergenza-pandemia con strumenti innovativi, straordinari, che dal nostro punto di vista possono servire a dare lo slancio verso il nuovo ciclo di programmazione europea 2021-2027. Oggi più che in passato è fondamentale il confronto e la condivisone fra Commissione europea, Regione, attori istituzionali e partenariato economico, sociale non solo per fare il punto sullo stato del Programma, ma anche sulla capacità che abbiamo avuto di rispondere alla crisi da Covid-19 e sulle prospettive per il futuro.»
Lo ha dichiarato l’assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino, che ha presieduto la riunione del comitato di sorveglianza POR FESR Sardegna, alla presenza dei rappresentati della commissione europea, dei ministeri e del partenariato economico sociale istituzionale.
«Nel corso dei lavori – ha aggiunto Giuseppe Fasolino – è stato illustrato lo stato di avanzamento del POR FESR al 2020, in particolare, come le risorse del Programma sono state reindirizzate per affrontare la crisi causata dal Covid. Due i focus specifici: uno sul Fondo Emergenza Imprese (gestito dalla BEI) e uno sulle spese sanitarie per far fronte alla pandemia, oggetto di una prima riprogrammazione del Programma per 99 milioni di euro. A questa riprogrammazione si aggiungerà una seconda modifica di circa 116 milioni di euro per dare seguito all’accordo col ministro per il Sud Giuseppe Provenzano per reindirizzare ulteriori risorse in funzione anticrisi.
Durante la riunione è stato fatto il punto sulle tappe del nuovo ciclo di programmazione FESR Sardegna 2021-2027. Nel nuovo scenario che si delineerà dopo la pandemia, la nostra isola deve e può recitare un ruolo da protagonista, facendo squadra con le istituzioni locali, nazionali e comunitarie, e sviluppando potenzialità finora non espresse fino in fondo.»
«Quella del Comitato di Sorveglianza – ha concluso Giuseppe Fasolino – è un’occasione per capire come la Sardegna dovrà gestire in futuro le risorse europee, avere un input per effettuare quelle modifiche in grado di contrastare il disagio che i sardi stanno subendo sia sotto il profilo sanitario che sotto quello economico. Occorre un atteggiamento diverso rispetto alle politiche da attuare per lo sviluppo strategico dei nostri territori ma in generale c’è grande positività in tutti noi per affrontare sia il presente che il futuro.»