Confagricoltura Sardegna augura buon lavoro a tutta la Giunta regionale presieduta da Alessandra Todde, all’assessore dell’Agricoltura, Gianfranco Satta, e agli assessori che per ragioni diverse e attribuzioni di competenze sono responsabili del governo e dello sviluppo del sistema produttivo agricolo, delle comunità e del mondo rurale sardo.
«Il lavoro da fare è tanto, ne siamo consapevoli, e responsabilmente raccogliamo l’invito del neoassessore Satta mettendoci sin d’ora a disposizione per la costruzione di un rapporto di sincera e reciproca collaborazione tra l’istituzione e il sistema delle rappresentanze organizzate riconosciuto dalle norme, mancato completamente nell’ultimo scorcio della legislatura appena chiusa e che vorremmo non si ripetesse.
Come organizzazione abbiamo già avuto modo di dire che riteniamo necessaria la definizione di una politica agricola sarda, che integri quella comunitaria, per rimettere al centro delle scelte del governo della Regione l’agricoltura, le filiere e le comunità rurali, non solo in chiave produttivistica ma anche in chiave sociale, ambientale e di sicurezza dei territori. L’agricoltura, le diverse filiere, le produzioni agroalimentari e lo sviluppo rurale devono tornare in cima all’agenda politica regionale. Riteniamo pertanto necessario che la Sardegna ponga al tavolo nazionale della Conferenza Stato-Regioni la richiesta di una profonda rivisitazione della PAC 2023-2027, attraverso cui è disciplinata l’erogazione degli aiuti al comparto, che consideriamo eccessivamente burocratizzata e orientata ormai più al perseguimento di obiettivi di carattere ambientale e non allo sviluppo delle aziende e delle loro produzioni. Riteniamo occorrano, inoltre, strumenti regionali di intervento e di disciplina per il rilancio delle imprese agricole e zootecniche che superino la logica della contingenza e dell’emergenza, assumendo finalmente un punto di vista prospettico di programmazione di medio e lungo periodo, che guardi a tutti i comparti produttivi.
Qualsiasi progetto di governo o programma di intervento richiede un assetto istituzionale adeguato alla sua concreta realizzazione. Non è per Confagricoltura Sardegna più rinviabile un profondo intervento di ridefinizione organica della governance istituzionale dell’assessorato dell’Agricoltura, degli Enti agricoli e il riordino delle funzioni in materia. Occorre, infatti, immaginare un sistema amministrativo capace di garantire tempi certi e celeri nell’attuazione degli interventi e un effettivo snellimento della macchina amministrativa.»