Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge sull’Integrazione degli incentivi all’esodo del personale della Fluorite di Silius Spa in liquidazione.
Le seduta è stata aperta dal vice presidente Giovanni Antonio Satta. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il disegno di legge 104/A (Giunta regionale) in materia di «integrazione agli incentivi all’esodo del personale della Fluorite Silius Spa in liquidazione. Integrazione all’art. 2 della legge regionale n. 35/2015 (Disposizioni urgenti per interventi sul patrimonio culturale e la valorizzazione dei territori, occupazione, opere pubbliche, rischio idrogeologico e disposizioni varie»).
Prima della discussione, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha richiamato l’attenzione dell’Assemblea sulla situazione sul personale dell’Ex Esaf, soppresso nel 2005, personale che in base alla legge doveva essere inquadrato nel sistema Regione attraverso la procedura del trasferimento volontario. Invece, ha ricordato Dario Giagoni, una parte è stata collocata presso Abbanoa Spa dando origine ad una vertenza complessa ancora aperta. Questo tema, ha sostenuto ancora il capogruppo della Lega, è strettamente connesso a quello che stiamo iniziando a discutere per cui, ai sensi dell’art.122 del Regolamento, ha chiesto una breve sospensione della seduta per tenere una conferenza dei capigruppo.
Il presidente ha accolto la richiesta.
Alla ripresa dei lavori, ha riassunto la presidenza il presidente Michele Pais che, in relazione all’assenza del relatore della legge Piero Maieli, ha comunicato il deposito della relazione scritta la quale, quindi, viene data per letta.
Il consigliere sardista Stefano Schirru ha affermato che la legge interviene a sanare un vuoto normativo a danno di tanti lavoratori che non hanno ancora maturato l’età per la pensione. Il consigliere ha poi annunciato due emendamenti al testo: il primo riguarda l’adeguamento della norma allo schema di bilancio regionale dopo l’approvazione della finanziaria, mentre il secondo è riferito alla sollecita approvazione del provvedimento, subito dopo la pubblicazione nel Buras. Secondo Schirru, infine, è auspicabile che in futuro si adottino decisione analoghe nei confronti di altri lavoratori in identiche situazioni.
A nome della Giunta l’assessore degli Affari generali Valeria Satta ha parlato di un segnale importante per il mondo del lavoro, auspicabile per altre situazioni oltre quella di Silius, bloccata dalla legge Fornero. Con i nuovi strumenti di incentivo all’esodo, ha concluso, ribadiamo la nostra volontà di mettere al centro della politica il lavoro, non solo per la gestione della crisi ma soprattutto per guardare con fiducia al futuro.
Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli e, a seguire, i 2 articoli della legge comprensivi degli emendamenti illustrati dal consigliere Stefano Schirru.
Prima dello scrutinio finale, numerosi consiglieri regionali hanno preso la parola per dichiarazioni di voto.
Per il Pd, il consigliere Piero Comandini ha parlato ironicamente di “momento storico” ma in realtà non ci si trova in presenza di uno strumento importante per il mondo del lavoro nel pieno della crisi ma solo di una integrazione per incentivare l’esodo, quindi niente nuovi posti di lavoro né risposte al Covid. Vedo troppa propaganda, ha aggiunto Comandini, attendiamo perciò altri importanti strumenti che peraltro ancora non vediamo ed aspettiamo ancora i pagamenti della cassa integrazione in deroga, insomma un “topolino” rispetto a ciò che attende la Sardegna.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, favorevole, ha riposto al collega Comandini ricordando che, come ha recentemente scritto il Sole 24 Ore, la Sardegna è prima in Italia Regione per disponibilità risorse pro capite, finalizzata al contrasto di alcuni gravi effetti economici del Covid-19. C’è una proposta di legge del Pd, ha proseguito Franco Mula che contiene alcuni elementi positivi sui quali ci possiamo confrontare nel merito per trovare momenti di condivisione. Ricordiamoci, ha concluso, che la pandemia è gravissima ma non si muore solo di Covid-19.
Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha sostenuto che le affermazioni del collega Mula vanno precisate, nel senso che è vero che le risorse sono state stanziate ma è altrettanto vero che non arrivano ai beneficiari e in particolare, gli 800 euro aspettano una interpretazione autentica perché non arrivano a destinazione. In altre parole, ha continuato, basta annunci e basta scaricare le responsabilità su altri, perché l’Inps dice che ha fatto quanto doveva ed i ritardi sono della Regione. E’ il caso, ha proposto Massimo Zedda, che si attivi una task force per dare soldi a chi aspetta da febbraio, ed occorre fare molta attenzione anche sulle riaperture perché il Governo dice 18, la Sardegna ha anticipato all’11 ma questo non consente di raggiungere parametri sanitari richiesti, un elemento che potrebbe spingere giustamente molti sardi a perdere la pazienza.
Desirè Manca, capogruppo del M5S, si è sentita “sollecitata” da Franco Mula che rivendica i grandi risultati raggiunti, lo ha invitato a tornare con i piedi per terra, ed ascoltare i racconti quotidiani delle persone che vivono tutta un’altra storia: la cassa integrazione non c’è ci doveva essere in 7 giorni, le promesse e gli impegni assunti da tutti i capigruppo non sono stati onorati e qualcuno non li ricordava nemmeno, a cominciare dalla legge 12 sul sostegno alle famiglie che sta mettendo i sindaci in grande difficoltà perché non possono dare risposte ai cittadini.
Il presidente ha assicurato che sulla legge 12 si terrà una specifica conferenza dei capigruppo,
A nome della Lega il consigliere Pierluigi Saiu ha dichiarato che Comandini sbaglia a fare appelli contro la propaganda, perché della maggioranza non aveva parlato nessuno e dunque la vera propaganda è quella dell’opposizione che fa il solito teatrino, del quale fuori dall’Aula, fra imprenditori, autonomi e gente comune delusa dal Governo, a nessuno interessa nulla. Molti sardi, ha aggiunto, hanno paura di non riuscire a ripartire e noi dobbiamo essere all’altezza di questi sentimenti che la società esprime. La Regione, ha ricordato, per le famiglie ha messo 120 milioni ed il governo 20 milioni eppure di questo nessuno dice niente. Maggioranza ed opposizione, ha infine auspicato, devono impegnarsi molto di più per il bene comune, a cominciare dalla legge 12, un testo molto semplice applicato correttamente in molte zone della Sardegna anche perché prevede contributi con autocertificazione.
Il consigliere Stefano Tunis (Misto) ha parlato di un provvedimento utile che risolve la situazione difficile di molti cittadini. Non credo, ha osservato, che abbiamo l’obbligo di discutere di tutto senza conoscere gli argomenti, anche sulla cassa integrazione che per esempio nel 2013, anno terribile per l’occupazione in Sardegna, riguardò ben 28.000 lavoratori con interventi spalmati nell’arco di un anno, mentre ora occorre fare tutto in poche settimane con stress evidenti della struttura come della sanità pubblica; studiamo bene il merito delle cose per fare davvero l’interesse dei sardi.
Dopo l’on. Stefano Tunis ha preso la parola l’on. Cesare Moriconi (Pd): «Il mio voto alla proposta di legge è favorevole e nei prossimi mesi avremo purtroppo la stessa angoscia di oggi. Inutile che ci affrettiamo a fare la graduatoria di chi è più colpevole di chi, perché non serve a nulla. Dobbiamo invece perfezionare tutti insieme un’idea e un progetto: facciamo tutti i dibattiti sugli aiuti alle imprese, non ha senso inseguirci con i proclami e con i comunicati stampa. Siamo in una emergenza: facciamo in modo di non complicarci ulteriormente la vita perché chi sta fuori di questi non è interessato a certe tensioni e certi conflitti».
Anche il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha annunciato il voto favorevole: «Così è e lo sarà sempre quando ci sono di mezzo provvedimenti che riguardano lavoratori. Sono però preoccupato perché fuori di qui le persone stanno male e voi non state dando risposte alle grandi difficoltà economiche e sociali della Sardegna se non atti di propaganda. Segnalo anche che l’ordinanza 20 è lacunosa e non è detto che lunedì prossimo alcune attività commerciali potranno essere davvero riaperte. Noi siamo pronti a fare la nostra parte per evitare che i sardi non abbiamo ancora meno fiducia nelle istituzioni».
L’on. Francesco Mura ha annunciato il voto favorevole del gruppo Fratelli d’Italia: «Non è un provvedimento che fa poco ma che fa tanto, visto che sopperisce alle mancanze del governo italiano e della legge Fornero».
Sull’ordine dei lavori l’on. Angelo Cocciu (FI) ha annunciato che «nelle prossime ore la Giunta si riunirà e l’assessore Alessandra Zedda è assente perché è in videoconferenza con il ministro e tutto potete permettervi di dire tranne che non si sia impegnata senza risparmiarsi».
Favorevole il voto del gruppo di Forza Italia, come annunciato dall’on. Emaneule Cera, che ha detto: «Tutti abbiamo voluto fortemente la legge 12 e tutti stiamo facendo una brutta figura, opposizione e maggioranza. Ci sono oggettive difficoltà nella applicazione di questa legge: è trascorso un mese ed è chiaramente inapplicabile. Dobbiamo rimediare a queste mancanze, dobbiamo dare risposte alle imprese. Faccio davvero appello a tutti perché si esca subito da questa situazione».
Favorevole anche il voto dell’on. Diego Loi (Progressisti), che ha detto: «Non si capisce come provvedimenti su cui tutti convergiamo con questo diventino occasione di scontro politico a tutti i livelli. Io voglio essere conciliante su tutto ma vorrei che lo facessimo tutti nell’interesse dei sardi».
Anche l’on Giorgio Oppi (Udc) è intervenuto: «E’ un atto di giustizia verso il settore minerario e verso queste persone. La Fluorsid è stata abbandonata dalla Regione negli anni passati, nonostante il fluoro sia un minerale importante. Questa leggina, però, poteva essere fatta in cinque minuti e spero che cominciamo a dare risposte alla povera gente, che invece aspetta i nostri provvedimenti».
Dalla maggioranza ancora l’on. Giovanni Satta (Psd’Az) è intervenuto sulla proposta di legge per i minatori di Silius ma anche sulla crisi dell’economia sarda nei mesi dell’emergenza: «Ci sono sindaci che hanno fatto speculazione politica su questa emergenza. Sappiamo bene che le risorse sono contate e siamo tutti dell’opinione che è necessario ora più che mai aiutare le imprese. Aspettiamo qualche ora le decisioni della Giunta».
Dal Pd l’on. Salvatore Corrias ha rinnovato l’invito ad essere «garbati ma è chiaro che il garbo deve essere da entrambe le parti e non accettiamo di essere diffidati da nessuno. Possiamo affermare di avere ragionevoli dubbi sulle norme della legge 12 di aprile scorso. Servono risposte appaganti per i Comuni perché ci sono norme non chiare. Allo stesso modo l’ordinanza 20 del 2 maggio dice che ogni comune entro domani avrà informazioni sull’indice di trasmissibilità e sulla base di quelle entro lunedì dovrei, come sindaco, emanare ordinanze per consentire la riapertura di alcune attività commerciali. Date le interpretazioni autentiche necessarie: la Sardegna non può più attendere».
Per l’on. Dario Giagoni, a nome della Lega Sardegna, «non si può che dare un parere favorevole alla legge per Silius. Ma se era semplice questa legge ce la siamo complicata noi. Non accettiamo diktat dall’opposizione né da nessuno».
A seguire l’on. Eugenio Lai (Leu) ha annunciato il suo voto positivo al provvedimento per gli ex minatori di Silius e ha poi fatto un appello all’Aula: «Proviamo ad alzare l’asticella di questo dibattito. Tutti si sono già fatti un’idea di come avete affrontato questa crisi e per responsabilità non è questo il momento di parlare dei vostri errori e delle disfunzioni che ha generato la vostra azione sino a ora. Ogni volta che l’assessore Nieddu mette mano a un provvedimento crea disastri ma non c’è bisogno di ribadirlo: nessuno gli punta i cannoni addosso. Se lo volete tenere in giunta fate pure».
Dopo il consigliere Eugenio Lai è intervenuto il capogruppo Pd, Gianfranco Ganau, che ha dichiarato voto favorevole alla legge in discussione e ha poi svolto una serie di considerazioni sulla legge 12 auspicando, alla luce dei dubbi e della mancata applicazione delle norme, l’interpretazione autentica del provvedimento da parte dell’esecutivo regionale. «Non serve stanziare risorse – ha dichiarato l’esponente della minoranza – se poi non possiamo spenderle».
Il capogruppo dei democratici ha quindi ribadito la necessità di un intervento sul cosiddetto “fondo perduto” a favore delle piccole e piccolissime aziende sarda, «il cui futuro – così ha detto Gianfranco Ganau – è a rischio, in quanto non sono in grado di superare la crisi provocata dall’emergenza economica del Covid-19». Il presidente del gruppo Pd ha quindi fatto riferimento «all’apertura mostrata in commissione dall’assessore del Bilancio, Giuseppe Fasolino» per evidenziare «la retromarcia fatta da quest’ultimo nelle dichiarazioni agli organi di informazione».
Il consigliere, Franco Stara (Progressisti – Italia Viva) ha dichiarato voto favorevole al provvedimento in discussione e difeso l’impegno dell’assessora del Lavoro, Alessandra Zedda, attribuendo le responsabilità dei ritardi nel pagamento della cassa integrazione in deroga all’Inps. L’esponente della minoranza ha concluso dicendosi a favore della proposta dei democratici per il finanziamento a fondo perduto in favore delle piccole impresse sarde.
Conclusi gli interventi in sede di dichiarazione di voto, il presidente del Consiglio ha quindi dichiarato aperta la votazione finale che ha registrato 49 favorevoli su 49 presenti e votanti.
Proclamato lo scrutinio, il presidente Michele Pais ha quindi tolto la seduta ed ha preannunciato al convocazione dell’Assemblea a domicilio.